Quality Street di James Matthew Barrie

Sinossi

Quality Street” è una commedia in quattro atti ambientata in età napoleonica, scritta dal creatore del celebre Peter Pan, lo scozzese James Matthew Barrie. Messa in scena la prima volta nel 1901, narra di Miss Phoebe e del giovane medico Valentine Brown, di un grande amore, del tempo che passa inesorabile e di un dolce inganno…

Questa edizione flower-ed rappresenta la prima traduzione italiana dell’opera.

L’edizione è favolosa perché contiene moltissime illustrazioni originali di Hugh Thomson.

Recensione

Si tratta di una commedia agrodolce che parla delle occasioni perse, della guerra che interrompe bruscamente il normale fluire della vita quotidiana, anche nel tranquillo quartiere perbene di Halifax.

Il piccolo mondo di Quality Street ha le sue regole e il codice d’onore che Miss Susan e Miss Phoebe -lontane parenti delle sorelle Jenkins di Cranford- sono decise a osservare fino alla fine.

Il gioco di sguardi, allusioni, frasi non dette, scambi di persona, è sostenuto egregiamente dal genere scelto per questa commedia degli equivoci così squisitamente britannica.

A causa di un cattivo investimento le due sorelle perdono i loro risparmi e devono aprire una scuola per fanciulli abbastanza indisciplinati per mantenersi. Per niente al mondo Miss Phoebe accetterebbe una proposta di matrimonio per compassione e il suo orgoglio viene duramente messo alla prova quando dieci anni più tardi il capitano Brown la trova cambiata.

Ma come Wentworth viene affascinato dalla giovinezza di Louisa Musgrove, così la civettuola, presunta nipote di Miss Phoebe, Miss Livvy, ammalia il capitano Brown.

Non voglio svelare il finale che comunque riserva l’incertezza fino alle ultime pagine e lascia un gusto amaro sull’impietoso trascorrere del tempo:

Perché egli mi ha privata della più grande felicità che possa esserci nella vita di una donna. Non l’amore di un uomo -una donna può benissimo farne a meno – ma il suo proprio amore verso un uomo. Egli è indegno del mio amore; ecco perché posso essere tanto crudele.

Non è solo il fascino nostalgico dei bei tempi andati a percorrere queste pagine ma la grazia e il pudore con cui si proteggono i propri sentimenti e la propria dignità. Un’opera teatrale deliziosa.

Il titolo di questa pièce teatrale ha dato il nome a una famosa marca di cioccolatini per l’ingegnosa illuminazione di Harold Mackintosh, figlio del fondatore della fabbrica.

Nel 1890 infatti, John Mackintosh e sua moglie aprirono un negozio ad Halifax , dove crearono un nuovo tipo di dolce mescolando caramello duro con caramello che cola. Queste caramelle erano fatte con ingredienti locali poco costosi come latte, barbabietola da zucchero e uova. Hanno avuto un tale successo che nel 1898 hanno ampliato l’attività per costruire la prima fabbrica di caramelle al mondo. 

Alla fine degli anni ’30, la Gran Bretagna stava ancora risentendo degli effetti del crollo economico e Mackintosh si rese conto che in tempi di difficoltà economiche e di guerra, le persone bramano la nostalgia. I cioccolatini Quality Street erano, quindi, confezionati in barattoli dai colori vivaci con due personaggi che indossavano abiti dell’era Regency , conosciuti affettuosamente come Miss Sweetly e Major Quality, ispirati ai personaggi principali dell’opera teatrale di JM Barrie.

Oltre a essere stato portato in teatro innumerevoli volte, Quality Street è stato trasposto sul grande schermo due volte, in un film del 1927 interpretato da Marion Davies e in un secondo film del 1937, con Katharine Hepburn diventato Dolce Inganno in italiano.

Questo film è un gioiellino, un delizioso concentrato di grazia e ironia.

Nonostante sia in bianco e nero e la scenografia si concentri in poche inquadrature, il film è pienamente all’altezza del testo e i personaggi sono tali e quali a come si erano immaginati durante la lettura.

Le vicine Miss Willoughby, Miss Fanny e Miss Henrietta sono perfette nei panni delle zitelle pettegole e impiccione, Katharine Hepburn conquista con la sua eleganza e le sfumature delle sue emozioni, Miss Susan è esattamente uscita dalle pagine del libro, Patty il cui intervento è risolutivo, ancora più simpatica, se possibile.

Pur con qualche omissione (per esempio quella dell’investimento sbagliato) Dolce inganno si dimostra una commedia dolce amara, che unisce malinconia e romanticismo e un pizzico di bonaria malizia.

George Stevens paga il suo tributo all’opera originaria con una regia impeccabile, un ritmo brioso e costumi incantevoli. Più delle guerre napoleoniche sullo sfondo, a decidere le sorti delle signorine Throssel è il corteggiamento del capitano Brown. Katharine Hepburn lo fronteggia sdoppiandosi in Miss Phoebe e in Miss Livvy, da assoluta protagonista.

Un film consigliato e gradevolissimo!

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