
Siamo solo agli inizi e attorno al capezzale della terribile e temibile zia Becky si sono riuniti tutti i componenti dei clan dei Dark e dei Penhallow. Bastano pochi tocchi essenziali a descriverceli con le loro idiosincrasie e le loro storie precedenti.
Ma zia Becky possiede un oggetto che fa gola a tutti ed è questo il pretesto e il motore del libro.
La brocca si è fatta attendere a lungo; nel frattempo abbiamo cercato di districare la matassa di nomi, relazioni, unioni, matrimoni, esistenti tra gli appartenenti ai due clan con un po’ di impegno e molto divertimento, grazie alle frecciate ironiche dispensate da Lucy Maud Montgomery.
Come spesso accade, dietro all’ironia c’è una profonda malinconia per il tempo andato, le occasioni perse, l’amore sprecato….
Eccoci di nuovo al punto. Amore che andava sprecato tutt’intorno a te, mentre tu morivi per il desiderio di riceverne soltanto un po’.
La maggior parte dei personaggi sono avanti con gli anni e hanno qualcosa da rimpiangere o da recriminare.
Quelli giovani cominciano a sperimentare le prime gioie e le prime delusioni. La rete di parentela intrecciata a doppio filo, attraversata da dicerie, pettegolezzi, chiacchiere continue, è anche una garanzia e una protezione per i suoi componenti, una garanzia di appartenenza e di sicurezza.
Dopo una panoramica dei due clan, l’attenzione si sofferma in particolare sulle vicende di quattro donne e sul loro modo di cogliere l’occasione della vita. Ciascuna di loro lo farà secondo il proprio carattere e comportamento ma non senza incappare in passi falsi, effimere illusioni, grossi abbagli, fortunatamente poi corretti in un rassicurante lieto fine.
Le esistenze dei Dark e dei Penhallow aggrovigliate attorno ad assurde prese di posizione o manie, dimostrano tutta la loro relatività se rapportate al senso ultimo di questo passaggio terreno e a ciò che ne rimane.
Se, come avverte Cristiano Ragni, non sappiamo co certezza che Lucy Maud Montgomery avesse in mente questi versi dell’amato Walter Scott, essi si addicono a questo romanzo perfettamente:
Oh! Che intricata matassa tessiamo
Quando per la prima volta proviamo a fingere
L’esempio di zia Becky pare servito a ben poco, qualcuno saprà trarne una sonora lezione?
Quella brocca non ce la racconta giusta? Essa diventa il simbolo dell’unione del clan o di assurde posizioni di principio destinate a essere smentite o scontate?
Il libro è ironico e malinconico insieme, tenero e divertente, coinvolgente al punto da sembrare accoglierti in famiglia. Le descrizioni dei chiari di luna sullo sfondo del mare e il fruscio delle betulle in lontananza appena scosse dalla brezza, hanno il sapore della poesia scritta, dello stile inconfondibile di Lucy Maud Montgomery che è tutto questo.
Considerato il più autobiografico delle opere di Montgomery, scritto quando aveva ben 57 anni, può essere considerato il suo testamento o il suo bilancio?
Gli errori e il dolore sono inevitabili. Meglio che vengano da scelte nostre che non da imposizioni altrui.
Questo libro sale decisamente in testa alla mia classifica ideale, sicuramente tra i preferiti.
Scheda libro:
Autore: Lucy Maud Montgomery
Titolo: Un’intricata matassa (1931)
Casa Editrice: Edizioni Jo March
Traduzione di Elisabetta Parri
Introduzione di Cristiano Ragni
A cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci
Titolo originale: A Tangled Web
Lingua originale: Inglese (Letteratura americana)
Isbn: 9788894142877
Pagine: 332
Collana: Atlantide
Prezzo: € 15,00
Sinossi:
«Una dozzina di storie è stata narrata sulla vecchia brocca dei Dark. Questa è quella vera…». Così inizia l’ingarbugliata vicenda delle famiglie Dark e Penhallow, un vero e proprio “clan”, costituitosi nel corso di tre generazioni e retto dalla temibile zia Becky. Proprio zia Becky, prossima alla morte, indice una riunione per dare lettura del proprio testamento. Gli eccentrici membri delle famiglie accorrono alla chiamata, per sapere cosa spetterà loro in eredità e soprattutto per conoscere il destino del cimelio più ambito, la vecchia brocca dei Dark, oggetto-simbolo del clan. Eppure la zia, che non ha mai perso occasione per essere mordace, ha in serbo un ultimo colpo di scena… le sue volontà sulla brocca resteranno sigillate in una busta che dovrà essere aperta soltanto dopo un anno: potrebbe aver già scritto il nome dell’erede, oppure potrebbe avere semplicemente indicato una serie di qualità imprescindibili per designare un degno legatario, da qui l’ammonimento a rivedere i propri comportamenti rivolto a tutti i presenti. Un ultimo acido capriccio? O, forse, la vecchia Becky ha usato la propria autorità, e la sua ultima possibilità, per dare una scossa ai membri del clan e indirizzare ciascuno verso la ricerca della felicità? Saranno in particolare quattro giovani donne, quattro eroine che non potrebbero essere più diverse fra loro, a raccogliere il monito: per raggiungere la felicità ognuna dovrà superare le proprie paure, sfidare le regole di una società ottusa, compiere delle scelte difficili. Lucy Maud Montgomery torna a stupirci e a farci ridere, e torna, soprattutto, a farci riflettere sul profondo significato delle nostre esistenze.
Informazioni sull’autore
Lucy Maud Montgomery (1874-1942), straordinaria e prolifica scrittrice canadese, originaria di Prince Edward Island, nota principalmente in Italia per la celebre saga di Anne of Green Gables (“Anna dai capelli rossi”), ha pubblicato in vita oltre venti libri, più di cinquecento racconti e cinquecento poesie e completato dieci volumi dei suoi diari (tra le opere più celebri, ricordiamo la trilogia di Emily of New Moon, la saga di Pat of Silver Bush, i romanzi Magic for Marigold e Kilmeny of the Orchard). Tradotta e letta in tutto il mondo, nessun altro scrittore canadese ha più raggiunto un tale successo e notorietà internazionali. Nel 1943 è stata designata come “Persona di significato storico nazionale” dal Governo canadese.