Archivio | ottobre 2021

Vorrei che la mia anima ti fosse leggera di Antonia Pozzi

Quando inizia l'autunno nel 2021? Data e significato dell'equinozio

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.

5 dicembre 1934

L’estate è finita di Emily Dickinson


The Art of Autumn – 5-Minute History

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.

Emily Bronte

Emily Brontë e l'incanto di una scrittura indefinibile. Intervista a Paola  Tonussi | Blog | Sul Romanzo

Emily Jane Brontë (Thornton, 30 luglio 1818 – Haworth, 19 dicembre 1848). Delle tre sorelle la più appassionata, geniale.

Emily Bronte ha scritto tantissime poesie e un unico romanzo Cime tempestose che è diventato un mito, per non parlare del relativo adattamento cinematografico: un cult.

Cime tempestose - Film (1992)

Ponden Hall è la dimora che ispirò Emily per la immaginazione di Thrushcross Grange in Cime Tempestose. Risale al 1634. Si trova a Stanbury, nella contea dello Yorkshire occidentale e recentemente è stata messa in vendita, al prezzo di 1 milione di sterline. Ponden Hall, questo il nome della dimora, si trova a poca distanza da Haworth, dove viveva la famiglia Bronte. Fu visitata da Emily per la prima volta nel 1824, quando vi si rifugiò durante una tempesta. Da allora divenne amica dei proprietari e ci tornò spesso in seguito, assieme alle sorelle Anne e Charlotte. Le tre sorelle Bronte amavano particolarmente la splendida biblioteca della tenuta.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto, castello e le Cotswolds

Delle tre sorelle Bronte, Emily è quella che più desta ammirazione e meraviglia insieme e a cui guardare con riverenza da donna a donna. Come persona, ancora prima che come scrittrice. La fragilità di questa fanciulla che si perde tra la natura e scova la bellezza in ogni stagione dell’anno, persino nello sferzante vento gelido dell’inverno, non può lasciare indifferenti.

Emily creatura della brughiera, degli spazi aspri ma sterminati, dei silenzi attraversati dalla voce imperiosa del vento. Sentirla proclamarsi creatura del giorno, ma ancor più della notte, senza temere la morte, ma anzi invocandola, finisce per suscitare un’emozione coinvolgente, di intima partecipazione.

Emily Brontë: tra le inquietudini e le passioni dell'animo umano

Conosciamo Emily attraverso i suoi scritti ovviamente ma anche attraverso le parole e il ricordo che di lei ci ha lasciato la sorella Charlotte. Una ragazza schiva, che bastava a se stessa: vagava da sola per la brughiera, amava la compagnia del suo cane Keeper e parlava il minimo indispensabile. Non la spaventava né la notte né la solitudine. Emily non accettava alcuna invasione del suo spazio e limitazione della sua libertà anche da parte dei familiari e da chi più l’amava, scrivere soltanto per sé e per il piacere di comporre e fantasticare. Si arrabbiò molto quando Charlotte propose di pubblicare il suo romanzo, poi accettò solo grazie all’artificio dello pseudonimo dietro cui nascondersi. Uscì di casa una volta per andare a Bruxelles a studiare francese perché era il sogno delle sorelle Bronte mettere su una scuola per ragazze ma dopo un primo periodo trascorso là con Charlotte, Emily sarà ferma e irremovibile come sempre nelle sue decisioni, nel dichiarare di non voler fare ritorno a Bruxelles.

Emily muore di tisi come le altre sorelle. Si era sempre ostinata a rifiutare le cure del medico ma poi crollò sotto il peso schiacciante di quel male incurabile quando ormai è troppo tardi.

«Se vuoi far venire un dottore, ora lo riceverei». Era troppo tardi. Verso le due del 2 dicembre morì.

Il giorno dopo Charlotte scrisse: «Emily non soffre più di dolore. Non soffrirà mai più in questo mondo. È morta. Non c’è più Emily nel tempo, sulla terra, ormai. Ieri abbiamo deposto quietamente la sua povera spoglia terrena sotto il pavimento della chiesa. Siamo molto calmi. Perché dovrebbe essere altrimenti? L’angoscia di vederla soffrire è passata; lo spettacolo della morte è finito; il giorno del funerale è alle nostre spalle. Sento che è in pace». Il cane di Emily, Keeper, accompagnò il funerale, rimanendo quieto per tutto il tempo del servizio funebre: poi andò ad accucciarsi davanti alla porta della camera della sua padrona. Per anni, Charlotte non si stancò di parlare di Emily: era diventata, per lei, «un’idea fissa, più cupa, più ostinata che mai».

Shirley - Charlotte Brontë - Libro - Fazi - Le strade | IBS

Charlotte amava Emily che sin da piccola aveva preso sotto la sua ala protettrice e soffrì moltissimo per la sua perdita provando disperatamente a farla rivivere in Shirley, il romanzo la cui indomita e ribelle protagonista la ricorda molto.

Verrò quando sarai più triste,
steso nell’ombra che sale alla tua stanza;
quando il giorno demente ha perso il suo tripudio,
e il sorriso di gioia è ormai bandito
dalla malinconia pungente della notte.
Verrò quando la verità del cuore
dominerà intera, non obliqua,
ed il mio influsso su di te stendendosi,
farà acuta la pena, freddo il piacere,
e la tua anima porterà lontano.
Ascolta, è proprio l’ora,
l’ora tremenda per te:
non senti rullarti nell’anima
uno scroscio di strane emozioni,
messaggere di un comando più austero,
araldi di me?

Poesie. Opera completa - Emily Bronte - Libro - Mondadori Store

Tramonto d’Autunno (Gabriele D’Annunzio)


Deer in an Autumn Landscape Thomas Worthington Whittredge 1876

Pronto, su ‘l mar natale
cui nasconde la luna,
ride il sole autunnale,
dolce come la luna.
S’ode il mare pe ‘l lido
gemere, lento e grave.
S’ode talora il grido
fievole d’una nave
che faticosa in vano
lotta co ‘l vento avverso,
o il richiamo lontano
d’un uccello disperso,
o l’improvviso tuono
d’un’onda più gagliarda.
Ride il sole, già prono,
e dolcemente guarda.

Autunno (Vincenzo Cardarelli)


fall/autumn paintings from the 1800s | FALL PAINTINGS of the week
Autumn on the Hudson
Régis François Gignoux
1858

Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

Un Ringraziamento vecchio stile

Un Ringraziamento vecchio stile - Romina Angelici, Louisa May Alcott -  eBook - Mondadori Store

Edizioni Flower-ed

Traduzione Elizabeth Harrowell

Prefazione di Romina Angelici

Nel mese di novembre, fra le colline del New Hampshire, fiocchi di neve e folate di vento preannunciano un freddo e lungo inverno. In un turbinio di pentole fumanti e pane da impastare, di mele da affettare e preziose spezie, la cucina della famiglia Bassett è in pieno fermento: al fuoco scoppiettante del camino, nell’aria carica di fragranti aromi, sono tutti indaffarati nei preparativi per il Giorno del Ringraziamento. Ma una notizia inaspettata porta la mamma e il papà lontano da casa, lasciando una squadra di ragazzini a occuparsi delle faccende domestiche. Tilly e Prue, le sorelle più grandi, prendono in mano la situazione: senza esperienza in cucina e con qualche imprevisto, riusciranno comunque a preparare una cena indimenticabile? “Un Ringraziamento vecchio stile” è una deliziosa storia d’altri tempi, che intenerisce, rallegra e tocca le corde dolci della nostalgia.

Un racconto delizioso, uscito dalla penna della nostra specialista del Natale e delle feste. Nessuno meglio di Louisa May Alcott sa ricreare l’atmosfera di gioia e calore che si sprigiona in occasione della feste e delle riunioni di famiglia.

Un racconto tenero, dolce, divertente e immancabilmente educativo.

Interessante scoprire di più sul giorno del Ringraziamento e sui vecchi tempi tanto vagheggiati nostalgicamente da Louisa alias zia Jo.

George Eliot e i suoi romanzi

Parlando della bibliografia di George Eliot, contenuta ma intensa, salta subito agli occhi il suo primo esperimento letterario che segna l’inizio vero e proprio della sua carriera come George Eliot.

Le disavventure di Amos Barton - George Eliot | Fazi Editore

Ella infatti scrisse tre racconti che confluirono nel volume Scene di vita clericale e che nell’inviare all’editore Mary Ann Evans firmò con lo pseudonimo di George Eliot allo scopo dichiarato di proteggere la propria reputazione. Ella temeva che il ménage con G. H. Lewes potesse compromettere la sua carriera di scrittrice, sapendo quanto l’ipocrita morale vittoriana si preoccupasse prima di tutto di salvare le apparenze.

Qualunque successo abbiano le mie storie, sarò risoluta nel preservare il mio anonimato, avendo osservato che uno pseudonimo mi garantisce tutti i vantaggi senza le sgradevolezze della reputazione. Perciò, forse, farò bene a darvi il mio futuro nome da usare come diversivo in caso di richieste di curiosi, e così mi firmo per voi, che siete il migliore e più comprensivo tra gli editori, cordialmente… George Eliot.

I racconti erano The Sad Fortunes of the Rev. Amos Barton, Mr. Gilfil’s Love-Story; Janet’s Repentance. Le disavventure di Mr Barton è stato recentemente pubblicato da Fazi Editore. Una versione de Il matrimonio di Mr. Gilfil e Il pentimento di Giannina, furono pubblicati nel 1922 a Milano, a cura di P. Bellezza ma oggi sono praticamente introvabili.

Scenes of Clerical Life - Wikipedia

Il primo romanzo completo, pubblicato nel 1859, fu Adam Bede, che riscosse un successo immediato e suscitò un vivo interesse per la vera identità dell’autore. Dickens fu il primo ad indovinare che dietro al nome di George Eliot vi fosse “una calza turchina” cioè una collega donna.

George Eliot era molto felice di aver scritto Adam Bede e raccontò di aver avuto lo spunto compositivo dalla zia metodista che le aveva narrato una storia di una giovane condannata per aver ucciso il suo bambino e rifiutava di confessare. La storia avrebbe avuto due donne come protagoniste, Hetty Sorrel e Dinah Morris, rispettivamente l’infanticida e la pia metodista; la figura di Adam Bede si delineò più tardi, dapprima con ruolo secondario, quasi come tramite fra le due donne.

Il romanzo piacque tantissimo a Dickens ma soprattutto alla regina Victoria che arrivò a raccomandarne la lettura allo zio Leopold I, re del Belgio: “Se non avete letto Adam Bede, un romanzo pubblicato pochi mesi fa, lo raccomando caldamente come uno dei più belli che siano stati scritti da lungo tempo”. E ordinò due acquarelli ispirati a scene del romanzo a Edward Henry Corbould.

Edward Henry Corbould (1815-1905) - Hetty Sorrel and Captain Donnithorne in  Mrs Poysers dairy

Sulla scia della popolarità di Adam Bede, George Eliot pubblicò The Lifted Veil (“Il Velo dissolto”) Scopriremo che a George Eliot piace molto sperimentare e cimentarsi nei vari generi. In questo caso tocca il gotico, noir, in un racconto assai complesso, di raffinata indagine psicologica e ricco di stregate atmosfere, dove ogni effetto viene raggiunto “per omissione” cioè attraverso parole sconnesse, frasi mozzate, allusioni misteriose. Il racconto si apre con un’angosciosa sequenza di morte. Latimer, protagonista e voce narrante del romanzo, è dotato di facoltà mentali fuori del comune: può vedere il futuro e leggere le menti degli altri. Grazie alla sua eccezionale chiaroveggenza ha previsto che morirà di lì a un mese, il 20 settembre 1850. Non gli rimane che usare il tempo che lo separa dal giorno fatale per raccontare le strane vicende della sua esistenza, nella speranza di trova-re quella solidarietà che non è mai stato capace di suscitare durante tutta la sua vita.

Il velo sollevato | 13labeditore

Il Mulino sulla Floss è un romanzo drammatico di chiara matrice autobiografica, che procurò non poca sofferenza a George Eliot nello scriverlo perché i fratelli Tom e Maggie dovevano essere sicuramente proiezioni della scrittrice e di suo fratello.
Il compagno George Lewes scriveva: “Ogni mattina si sveglia con gli occhi più rossi e più gonfi, man mano che porta avanti la sua tragica storia”.
Maggie è una bambina ribelle, impulsiva, ma generosa e in costante adorazione del fratello, onesto e fermo, ma prepotente e rigido. Nelle sfaccettature delle due personalità il narratore onnisciente indaga e discetta sulla responsabilità delle scelte: Maggie, eterna ribelle, non accetta la proposta di un matrimonio riparatore e paga la sua scelta impulsiva con la solitudine e l’ostracismo da parte del fratello; ma quando lo sa in pericolo, si precipita da lui …
Sullo sfondo c’è il Mulino, elemento impersonale, asettico, ma emblematico di uno status emotivo e sociale, carico quindi di un grande valore allegorico. La perdita del mulino rappresenta in tal senso oltre che una condanna economica, una condanna sociale.
Non so se lo conoscete ma questo romanzo mi ha fatto pensare a La casa nella brughiera di Gaskell.

Il mulino sulla Floss : Eliot, George, Fabrizi, Alessandro: Amazon.it: Libri

E veniamo a Silas Marner, fra tutti i romanzi di George Eliot, è il più breve e il più ristampato nel Regno Unito e negli Stati Uniti, tanto da vantare numerosissime versioni cinematografiche. Il titolo preciso è La bella storia di Silas Marner perché è una specie di fiaba che consiglio come lettura anche natalizia! Una storia dal sapore dickensiano, scritto di getto. Silas Marner è un malandato tessitore che abbandona il luogo dove è nato e cresciuto, dopo essere stato accusato ingiustamente di furto. Si sposta quindi in un’altra regione e arriva a stabilirsi a Raveloe i cui abitanti sono poco socievoli. Una sera Silas viene misteriosamente derubato di tutti i suoi denari e cerca aiuto e solidarietà presso i compaesani che, riuniti alla taverna dell’Arcobaleno, decidono di promuovere un’inchiesta. Proprio quando Silas sta per perdere ogni speranza, ecco che l’oro gli viene restituito non sotto forma di monete, ma di una cascata di riccioli biondi sulla piccola testolina di una bimba abbandonata. Diventerà lei, Eppie, la ragione di vita dello sfortunato tessitore e la sua salvezza…

E’ un romanzo breve che chiude la prima fase dell’attività creativa di George Eliot. Henry James lo definisce un romanzo di sfumature.

Silas Marner, by George Eliot, illustrated by Hugh Thomson

Ci vollero invece più di tre anni per scrivere Romola, un romanzo storico ambientato nella Firenze del Savonarola, che la impegnò a lungo con ricerche e permanenze sui luoghi fiorentini. George Eliot fece infatti più di un viaggio in Italia. Il romanzo è un po’ pesante: Romola de’ Bardi, è una giovane e bellissima fiorentina. Figlia di un erudito cieco e solitario, trascorre la sua vita accanto al padre, amareggiato per la defezione del figlio Dino. Almeno finché non conosce Tito Melema è invece un giovane greco, appena arrivato a Firenze: bello, intelligente. Oltre a Savonarola, possiamo incontrare fra le pagine di Romola – che si trasformano nelle strade della Firenze rinascimentale – Niccolò Machiavelli, Bernardo del Nero, Dolfo Spini, il pittore Piero di Cosimo, e accanto a questi sfilano altrettanti personaggi minori del popolo.

Romola - Edizioni Clichy

Di questo romanzo Louisa Alcott scrisse in Una ghirlanda per ragazze:

Ora, questo libro [Romola] è un meraviglioso ritratto della Firenze dei secoli passati e le persone famose che vivevano realmente vi sono ritratte e questo sì che ha una reale e chiara morale che può essere vista da tutti e chiunque dopo averlo letto si sente più saggio e migliore. Desidero davvero che tu possa abbandonare queste cose da quattro soldi e provi a leggere qualcosa di davvero buono

Jacob e suo fratello è un racconto allegorico, un capolavoro di umorismo, caso unico nell’opera di George Eliot, generalmente dominata dal tono serio della narrazione realista. Ma chi sono i modelli che hanno ispirato il personaggio di David il pasticciere? Uno dev’essere stato un certo signor Liggins, figlio di un fornaio, che si spacciò per essere “George Eliot, il fortunato autore di Adam Bede”, e approfittare del successo riscosso da quel romanzo.

La storia è quella di David Faux che ruba alla madre un gruzzolo di ghinee e parte per l’America per fare fortuna. Tornato in Inghilterra in un paesino in cui nessuno conosce né lui né le sue modestissime origini, apre una pasticceria, tenta l’ingresso nella “buona società” e sta per sposare la figlia del locale proprietario terriero. Ma a quel punto Jacob, il fratello idiota che era stato testimone del suo furto e che David credeva di aver imbrogliato con delle caramelle, ormai legato ossessivamente a lui in virtù di quel dono, riesce a raggiungerlo ed è la causa involontaria del suo smascheramento sia morale che sociale.

Jacob e suo fratello : Eliot, George, Villari, E.: Amazon.it: Libri

Il romanzo, Felix Holt or The radical, si apre su una piccola città inglese in cui Harold Transome, all’epoca del primo Reform Act (1832), contesta un’elezione per preservare la sua politica che prevede uno stile di vita ristagnante. Felix Holt, sincero ma supponente radicale, si oppone al suo opportunismo. Non esistono versioni in italiano in circolazione di questo romanzo, definito romanzo sociale, ma non radicale perché non è di denuncia né è veramente incentrato sul mondo operaio, essendo lasciato molto più spazio alla vicenda umana e sociale di Esther Lyon che, figlia di un ministro congregazionalista, si scopre ereditiera sulle proprietà dei Transome.

Amazon.it: Felix Holt: The Radical - Eliot, George, Coveney, Peter - Libri  in altre lingue

Middlemarch è il capolavoro di George Eliot. Scritto tra il 1869 e il 1872 esce in otto volumi: Middlemarch, grandioso affresco della vecchia società di provincia all’epoca del Reform Bill, considerato oggi il più importante romanzo vittoriano e definito da Henry James uno “scrigno di dettagli” e da Virginia Woolf “uno splendido libro che, con tutte le sue imperfezioni, è uno dei pochi romanzi inglesi scritto per gente adulta”. Il romanzo è costruito sulle vicende di una doppia coppia: Dorothea e Casaubon e Lydgate e Rosamond e il sottotitolo Studio di vita provinciale è molto eloquente.

Middlemarch - Wikipedia

Anche la trama di Daniel Deronda è costruito sull’incastro di una doppia coppia le cui vicende procedono parallelamente. Daniel Deronda è un giovane benestante, di bell’aspetto, al quale all’apparenza non manca nulla. Ha anche un animo nobile e una natura sensibile e altruista che lo spinge a portare aiuto a chi vede in difficoltà: dall’altezzosa Gwendolen, che ha perso al gioco la sua col-lana preziosa, alla disperata Mirah, decisa a porre fine alla sua vita nelle acque del Tamigi. Deronda, adottato da piccolo da Sir Hugo Mallinger, non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, e una serie di coincidenze fortunate faranno dirigere le sue ricerche verso il quartiere ebraico e la bottega di antiquariato dell’erudito Mordecai. Attraverso una variegata galleria di personaggi umani, Eliot affronta in maniera esplicita il tema del sionismo e dell’antisemitismo, con tinte vivide a metà tra l’indagine morale e il tono satirico. Il tema dell’autoinganno che trascina l’eroina Gwendolen Harleth nel matrimonio con un aristocratico corrotto e crudele sarà ripreso e sviluppato da Henry James nel suo Ritratto di signora, nel 1881. Recentemente pubblicato da Fazi.

Daniel Deronda - George Eliot | Fazi Editore

La fonte di questo articolo riassuntivo è la biografia di George Eliot, Vorrei che dal cielo piovessero rose

Vorrei che dal cielo piovessero rose. Vita e opere di George Eliot eBook :  Angelici, Romina, Marroni, Francesco: Amazon.it: Kindle Store

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Il ballo di Deane

Regency History: How to behave in a Regency ballroom

Ecco il resoconto che Jane fa alla sorella Cassandra del ballo a cui partecipa insieme a Charles a Deane.

Il tono di Jane è entusiasta perché ama questi ritrovi e adora ballare ma non rinuncia al suo passatempo preferito e cioè quello di osservare e scrutare per bene i presenti e scattarne una fotografia decisamente verosimigliante alla sorella lontana.

Inutile dire che la vivacità delle sue impressioni rende vivida la scena della sala da ballo e fa sì che possiamo assistere al ballo come se fossimo presenti:

È stata una Serata piacevole…

Ci sono stati solo dodici balli, dei quali io ne ho ballati nove, e non ho ballato gli altri semplicemente perché c’era penuria di cavalieri. – Abbiamo iniziato alle 10, cenato all’1, ed eravamo a Deane prima delle 5. – C’erano solo 50 persone in sala; davvero molto poche le famiglie del nostro Vicinato, e non molte di più quelle di altri. – I miei cavalieri sono stati i due St John, Hooper Holder e – fatto prodigioso – Mr Mathew, dal quale sono stata invitata per l’ultimo, e che è stato il migliore della mia esigua provvista.

– Di Bellezze ce n’erano pochissime, e quelle che c’erano non erano un granché. Miss Iremonger non sembrava stesse bene, e Mrs Blount è stata la sola davvero ammirata. Sembrava esattamente come a settembre, con lo stesso faccione, il cerchietto con i diamanti, le scarpe bianche, il marito roseo, e il collo grasso. – Erano presenti le due signorine Coxe; in una ho ritrovato i resti della ragazza volgare e grossolana che ballava a Enham otto anni fa; – l’altra si è affinata, fino a diventare una ragazza graziosa e dall’aspetto serio simile a Catherine Bigg. –

Guardavo Sir Thomas Champneys e pensavo alla povera Rosalie; guardavo sua figlia e la immaginavo come un bizzarro animale dal collo bianco. – Quanto a Mrs Warren, sono stata costretta a considerarla una giovane donna molto fine, con mio grande rammarico. Non si è preoccupata troppo della sua gravidanza, e ha ballato con molta vivacità, senza sembrare affatto molto grossa. – Il marito è abbastanza sgradevole; persino più sgradevole del cugino John; ma non sembra così tanto vecchio. – Le signorine Maitland sono entrambe carine; somigliano ad Anne; con la carnagione bruna, grandi occhi scuri, e un bel po’ di naso. – Il Generale ha la Gotta, e Mrs Maitland l’Itterizia. – Miss Debary, Susan e Sally tutte in nero, ma senza essere affatto Statuarie, facevano la loro figura, e io sono stata gentile con loro quanto me lo ha concesso il loro alito pesante.

Mary ha detto che ieri sera stavo molto bene; indossavo il vestito e il foulard della Zia, e i capelli erano abbastanza ordinati, il che esauriva tutte le mie aspirazioni.


[1] Jane Austen, Lettere, cit., L. 27 di giovedì 20-venerdì 21 novembre 1800, p.100.

Halloween e Lois la strega di Elizabeth Gaskell

Lois la strega - Elizabeth Gaskell - Libro - Elliot - Raggi | IBS

Nel racconto di Elizabeth Gaskell intitolato Lois la strega e ambientato nella Nuova Inghilterra si affronta il tema della stregoneria per mostrare quanto fosse legato alla superstizione e quanto pericolose fossero le derive del bigottismo dei puritani.

Inizialmente sembra una storia di emigraziane verso le nuove colonie.

Rimasta orfana di entrambi i genitori, Lois è costretta a lasciare l’amata casa del padre, pastore anglicano, e a partire per l’America, dove sarà accolta dagli zii puritani che vivono nel villaggio di Salem.

Su Lois però grava un triste presagio di sventura proprio a causa della sua natura buona.

La giovane, onesta e timorata di Dio, fa fatica fin da subito ad adattarsi alla nuova vita oltreoceano, in particolare nell’incontro con una parte della sua famiglia a lei sconosciuta, che scopre essere dominata dall’egoismo, dal sospetto, dalla discordia e dalla gelosia.

Siamo alla fine del Seicento e la cittadina di Salem è in preda alla paura: la superstizione sta guidando i gesti della comunità, tutti rischiano di venire accusati di stregoneria, e Lois è in pericolo soprattutto tra le mura domestiche. Una novella gotica e cupa, in cui Elizabeth Gaskell si confronta con l’idea del male e con le conseguenze distruttive che ne derivano.

Il racconto è incluso nella raccolta Storie di bimbe, di donne, di streghe insieme a:

Il racconto della vecchia balia

La clarissa

Susan Dixon

Quattro vite diverse, quattro diverse epoche, altrettanti indimenticabili racconti di donne dalla volontà indomabile e dal carattere selvaggio. Quattro bellissimi racconti al confine tra l’invenzione letteraria e la narrazione storica, in cui le donne si presentano come figure esemplari di alcuni momenti nella storia inglese dei secoli passati. Donne che per la loro volontà indomabile, per il loro rigore senza compromessi e per le loro passioni eccessive assumono agli occhi della comunità i tratti inquietanti della ”strega”. Depositarie silenziose di passioni represse, di enigmi indecifrabili per i testimoni-narratori delle loro vicende, restano personaggi indimenticabili anche per i lettori di oggi.

ELIZABETH GASKELL: STORIE di bimbe, di donne, di streghe 2004 Giunti - EUR  4,99 | PicClick IT

Di recente pubblicazione La strega Lois fa parte delle Quattro Novelle pubblicate da Francesco D’Amato Editore insieme ad altri tre racconti di diverso genere:

La verità non deve far paura

Il matrimonio di Manchester

Il ramo storto

Quattro novelle - Elizabeth Gaskell - Libro - Francesco D'Amato - Le  Pleiadi | IBS

Nel racconto La strega Lois c’è un brano che accenna ad alcune usanze femminili della festa di Halloween:

Lois cominciò a parlare, a raccontarle dell’Inghilterra, e delle care vecchie usanze di casa, senza destare però molto interesse in Faith. Finché il discorso non cadde su Halloween e su tradizioni da lungo tempo tenute in vita in Inghilterra, ma ormai quasi scomparse in Scozia. Man mano che le diceva degli scherzi da lei spesso fatti, della mela mangiata davanti allo specchio, del lenzuolo gocciolante, dei bacili d’acqua, delle noci bruciate lato dopo lato, e di molti altri innocenti modi di divinazione, medianti i quali ridenti e tremanti fanciulle inglesi cercavano di leggere le forme dei loro futuri mariti, e se mai erano destinate ad avere mariti.

Non è il genere che preferisco ma Gaskell è sempre una narratrice superba.