Archivio | dicembre 2020

Dicembre e i fiori

Dicembre non è un mese che rimanda a immagini luminose e floreali, eppure anche l’inizio dell’inverno ha i suoi colori e i suoi toni più o meno accesi.

Il sorbo mantiene tutto l’inverno i suoi frutti di un rosso acceso , li si vede spiccare tra le neve candida, è una messe riservata ai mesi più freddi e che la Provvidenza ha destinato agli uccellini sotto forma di succulenti bacche.

Sorbo: Consigli, Coltivazione e Cura

Il vischio è un piccolo arbusto che cresce sulla cima degli alberi più maestosi; la quercia superba ne viene cinta, e lo nutre della propria sostanza. I druidi avevano una sorta di adorazione per una fragilità così superiore alla forza; il tirannno della quercia gli sembrava così temibile per gli uomini e per gli dei.

ˇˇ.......UN BACIO SOTTO AL VISCHIO.... ............BUON 2015....... |  Immagini di natale, Biglietti di natale, Cartoline di natale

L’usanza di baciarsi sotto al vischio nasce da una tradizione legata alla mitologia nordica.

Un vischioso parassita natalizio - Scientificast

J. J. Rousseau dedicò gli ultimi anni della sua vita allo studio della botanica e in particolare lo studio del muschio esercitava per lui un fascino particolare: è lui che dona alle campagne un’aria gioiosa e fresca; abbellisce la natura dove i fiori sfioriscono, e dove gli steli appassitisi si confondono con la polvere dei campi. In effetti, è in inverno che i muschi offrono agli occhi dei botanici il verde smeraldo, le nozze segrete, gli affascinanti misteri delle urne e delle anfore che racchiudono la loro discendenza.

Il Muschio – Altosannio magazine




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Jane Austen di Virginia Woolf

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Quando Virginia Woolf espone le sue considerazioni su Jane Austen non lo fa solo con l’occhio esperto di collega scrittrice, ma anche con la smaliziata lucidità di critico letterario che centra i pregi e i talenti.

Solo a lei riserva il paragone con Shakespeare e ridimensiona l’annosa e cattedratica questione con Charlotte Bronte che riconduce entro i limiti del differente contesto socioculturale delle due autrici inglesi.

Se di Jane Austen Virginia Woolf apprezza il placido genio, ella stessa ce lo descrive con estrema essenzialità cogliendone il nerbo.

Una delle fate che vegliano sulle culle, deve averla condotta in un viaggio intorno al mondo appena nata. Tornata nel lettino, non solo Jane conosceva come era fatto il mondo, ma aveva pure scelto il suo posto. Aveva deciso che, se doveva occupare quel territorio, non ne avrebbe desiderati altri. Dunque, all’età di quindici anni si faceva ben poche illusioni sul prossimo e nessuna su di sé. Qualsiasi cosa scriva ha come fine, struttura e perno la relazione non con la canonica, ma con l’universo intero. Jane è indistinta e imperscrutabile.

Virginia Woolf non esprime di frequente la sua stima ma in questo caso fa più di un’eccezione tradendo in più passaggi la sua ammirazione:

Jane Austen è dunque padrona di emozioni molto più profonde di quanto si creda. Ci esorta ad aggiungere quello che manca. Sembra offrirci un’inezia che però si espande nella mente del lettore e si riveste di una vitalità duratura apparentemente triviale. L’accento è sempre posto sul personaggio.

… a provocare un profondo piacere resta la squisita discriminazione dei valori umani. E se accantoniamo pure questa, possiamo indugiare con estrema soddisfazione nella forma d’arte più astratta, che nella scena della sala da ballo modula le emozioni e commisura le parti in modo da renderla godibile di per sé, proprio come uno gode della poesia, non come uno snodo che indirizzi la storia da una parte o dall’altra.

Con poche frasi Virginia Woolf ha rappresentato la forma d’arte in Jane Austen.

Sinossi:

Celebre e lucida critica letteraria, Virginia Woolf ha analizzato le opere e il pensiero di molti scrittori e scrittrici suoi predecessori. Tra questi, si è soffermata in particolare sui romanzi di Jane Austen, sui loro pregi e sui loro difetti, tenendo conto del clima sociale in cui erano stati concepiti, e distanziandosi dalla critica contemporanea nel comprenderne la portata rivoluzionaria. Le strade di queste due grandissime scrittrici si sono intrecciate nella prosa critica di Woolf più volte, sempre in maniera originale e interessante, e di certo nelle sue opere è possibile ritrovare alcuni debiti rispetto agli scritti di Austen. Tra i suoi più famosi interventi dedicati all’autrice di “Orgoglio e pregiudìzio” vengono qui raccolti quello all’interno di The Common Reader e le numerose pagine contenute in “Una stanza tutta per sé”, oltre a quelle inserite in Books and Portraits.

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Margaret Tarrant e le cartoline natalizie

Christmas Children gathering Holly by Margaret Tarrant | eBay

Margaret Winifred Tarrant, unica figlia del paesaggista Percy Tarrant e di Sarah Wyatt, nasce a Battersea, nel sud di Londra, il 19 agosto 1888.

È ricordata per essere stata un’illustratrice specializzata in raffigurazioni di bambini e divenne famosa per i suoi libri per bambini, cartoline, calendari e riproduzioni stampate. Lunga fu la collaborazione con la Medici Society che a dispetto del nome non era un ente di beneficienza ma una società commerciale.

Sin da piccola Margaret amava disegnare e frequentando le mostre d’arte insieme al padre decise di allestirne una in casa realizzando una tenda con uno stendipanni sotto al quale appese i suoi disegni in bella vista.

Frequentò la Clapham School of Art dove iniziò a formarsi come insegnante d’arte ma dovette litigare con il padre per diventare un’illustratrice a tempo pieno.

Nel 1907 la famiglia si trasferì a Gomshall, nel Surrey, e nel 1908 all’età di 19 anni intraprese il suo primo incarico, illustrando The Water Babies di Charles Kingsley per JM Dent and Sons. Seguirono altre commissioni, tra cui Alice in Wonderland (1916), Hans Anderson (1917) e Nursery Rhymes (1914 e 1923) per Ward Lock & Co., e due serie di cartoline per la Oxford University Press

Pin on Margaret W Tarrant

Nel 1934 perse i genitori a tre mesi di distanza l’uno dall’altro e si trasferì a Peaslake nel Surrey dove partecipò molto attivamente alla vita parrocchiale.

I suoi amici la descrissero come piena di energia, che viaggiava per la zona su un’antica bicicletta per risparmiare benzina, nonostante lei stessa non fosse sempre in ottima salute. Molti vicini sono stati usati come modelli per le sue foto. Era famosa per il suo amore per gli animali e per il suo formidabile compagno di gatti, Bobby.

Una situazione che mi suggerisce qualche impulsiva analogia con Beatrix Potter…

Margaret W. Tarrant (1888-1959) - "Christmas Duet" | Christmas  illustration, Vintage christmas cards, Christmas art

Sebbene i suoi dipinti e le sue illustrazioni fossero spesso di fate o soggetti religiosi, credeva con fervore negli schizzi dal vero. Molti dei suoi dipinti erano bordati di foglie e fiori caratteristici del movimento Arts and Crafts e dello stile Art Nouveau che ammirava molto. Il suo vero amore risiedeva nel dipingere fiori selvatici di cui aveva una vasta conoscenza, e considerava le illustrazioni per una serie di cartoline di fiori selvatici pubblicate dalla Società dei Medici tra il 1937-1952 tra le sue migliori opere.

La fede cristiana di Margaret era importante per lei e nel 1936 la Società Medici finanziò un viaggio di sei settimane in Palestina per ispirare il suo lavoro. Parte del suo diario illustrato di questo viaggio è stato pubblicato come Viaggio in Terra Santa (1988)

Margaret Tarrant and her pictures. by GURNEY, John. With illustrations by  Margaret TARRANT.: (1982) | John Williams

Non si sposò mai ma tra la sua amicizia più duratura fu con Molly Brett, insieme alla quale si trasferì a vivere, in Cornovaglia, verso la fine dei suoi anni, troppo malata.

Morì il 28 luglio 1959 e donò la sua proprietà a dodici enti di beneficienza.

Se la sua carriera è iniziata disegnando cartoline di Natale, a portarle la fama sono state le illustrazioni che gli editori le commissionavano.

Il dizionario degli illustratori di libri britannici di Alan Horne del 1994, osserva che “i suoi acquerelli e disegni a penna e inchiostro delicatamente colorati e piuttosto sentimentali sono rimasti estremamente popolari fino ad oggi”.

Margaret Tarrant Christmas Card - "Carol Singers" - a photo on Flickriver

Oggi, Margaret Tarrant è apprezzata da intenditori e collezionisti di tutto il mondo. Le qualità durevoli e nostalgiche dei suoi modelli hanno un fascino ed un’eleganza che continuano a deliziare grandi e piccini.

https://web.archive.org/web/20140307204140/http://www.medici.co.uk/licensing/margarettarrant.html

Racconti marchigiani

Historica, Racconti marchigiani 2020 - Historica

Ho partecipato a questa antologia con il racconto: “Una domenica in paese”

Vi lascio l’incipit:

Quella mattina il silenzio avvolgeva il paese arroccato sulla collina, pervadeva i vicoli nascosti tra le case e correva lungo le mura assolate, attraversato solo dai rintocchi del campanile che richiamava i cristiani praticanti all’Ufficio Divino.

Un gruppo sparuto di anziani mattinieri si incamminò già verso la piazza con passo strascinato, la giacca della domenica e i calzoni meno lisi, sfilando con il cappello calato davanti a una schiera di comari affacciate sull’uscio con la parannanza linda. Vincenzo si rintanò ancora di più sotto le coperte deciso ad approfittare fino all’ultimo momento concesso dal richiamo della madre, richiamo che sarebbe giunto prestissimo a svegliarlo intimandogli di alzarsi per non fare tardi. Non era forse quello l’unico giorno in cui era concesso di riposare dalle fatiche della settimana?

Le Marche si raccontano attraverso le voci dei suoi abitanti. In questa raccolta di racconti brevi si esprimono i pensieri, la creatività, l’ispirazione di appassionati scrittori marchigiani che coinvolgono il lettore nei loro pensieri e nella loro immaginazione. Racconti di tutti i generi e per tutti i gusti, un piccolo viaggio tra le morbide colline ombrose in compagnia di tanti diversi personaggi che ci raccontano la loro storia attraverso la penna dei loro creatori.

Un 2020 di letture – parte seconda – luglio/dicembre

Young Girl Reading Painting by Jean-Honore Fragonard Reproduction | 1st Art  Gallery

Riporto i titoli dei libri che mi hanno tenuto compagnia nella seconda parte dell’anno, dall’estate fino a praticamente, ora. Per un totale di 56 libri letti quest’anno! Un bel numero, e tutti bene o male molto apprezzati, conferme per la maggior parte, aspettative soddisfatte e sorprese anzi, solo positive.

34. Natale a Thompson Hall. Anthony Trollope. Sellerio

35. Le vere signore non viaggiano. AA.VV. Archinto Editore.

36. Le amiche di Jane. Annalisa De Simone. Marsilio editore.

37. Henry James e l’Italia. Cristina Giorcelli. Editore Storia e Letteratura

38. La vera storia di Mr. Darcy. Prime impressioni. Georgia Faldo. Darcy Edizioni.

39. Miss Austen. Gill Hornby. BEAT

40. Una verità universalmente riconosciuta. AA.VV. a cura di Liliana Rampello. Astoria Edizioni

41. Delitto in una notte buia. Elizabeth Gaskell. Edizioni Croce.

42. Se una notte d’inverno un viaggiatore. Calvino. Mondadori.

43. Un’intricata matassa. Lucy Maud Montgomery. Jo March Edizioni.

44. Louisa May Alcott ai Colli Albani. Stefano Paolucci. Passamonti Editore.

45. Sognando Mr. Darcy. Antonia Romagnoli. Self

46. La Principessa del grano. Jean Webster. Flower-ed.

47. Una Nobile donna. Frances H. Burnett. Elliot Edizioni

48. Scenari Italiani. Edith Wharton. Aragno.

49. Jerry Junior. Jean Webster. Flower-ed

50. Un tè con Mr Darcy. AA.VV. Food District

51. Un’insolita Mary. S. M. Klassen. Vintage editore

52. Il fantasma di Canterville. Oscar Wilde. N&C

53. Abilene. Rebecca Quasi. Self

54. Il sentiero delle Lucciole. Jane Rose Caruso. Self.

55. Borse di viaggio di Louisa May Alcott. Robin Edizioni

56. Storie di Natale. Louisa May Alcott. Edizioni Clicly.

James Tissot, Girl reading a book | Posterlounge.it

Un 2020 di letture – gennaio/giugno

Girl Reading Painting by Charles Edward Perugini

Questa è la lista di libri letti durantequesto anno terribile da tutti i punti di vista, ma non per le letture!

Riporto la lista perché chissà che non troviate qualche titolo come suggerimento.

La recensione la trovate qui sul blog.

  1. Louisa May Alcott, Una biografia di gruppo. Martha Saxton. Edizioni Jo March

2. Tempesta e bonaccia. Marchesa Colombi. Flower-ed

3 .Gente per bene. Marchesa Colombi. Flower-ed

4. La donna invisibile. Claire Tomalin. Archinto

5. Cronache di Avonlea. Lucy Maud Montgomery. Lettere animate

6. Charles Dickens. Peter Ackroyd. Neri Pozza

7. Pic nic al cimitero (biografia di Dickens). Marie-Aude Murail. Giunti

8. Anne Bronte (biografia) – Will T. Hale. Repostes

9. La Bottega dell’antiquario. Charles Dickens. BUR

10. Le colline, il tramonto e un cane (biografia di Emily Dickens. Sara Staffolani. Flower-ed

11. Un lupo nel cuore. Catia P. Bright. Self

12. Canto di Natale. Charles Dickens. Bompiani

13. La fata maliarda. Seconda Carta. Literary Romance

14. Un’ora sola. Kate Chopin. Frammenti d’autore. Caravaggio Editore.

15. Kilmeny del frutteto. Lucy Maud Montgomery. Caravaggio editore

16. Tempi Difficili. Charles Dickens. N&C

17. Disincanto. Matteo Zanini. Literary Romance

18. Un paio di calze di seta. Kate Chopin. Sellerio

19. Solo David. Eleanor Hodgman Porter. Flower-ed

20. E vissero tutti felici e contenti. Simona Friio e Amanda Foley. Self

21. La finestra aperta. Hector H. Munro. Frammenti d’autore. Caravaggio Editore.

22. Mogli e figlie. Elizabeth Gaskell. Edizioni Jo March (rilettura).

23. La mia Ellen. Sara Tricoli. Self

24. L’importanza di chiamarsi Ernesto. Oscar Wild. N&C (rilettura)

25. Ricordi d’Italia. George Eliot. Venturi editore.

26. Un sacrificio redentore. Lucy Maud Montgomery. Frammenti d’autore. Caravaggio editore.

27. Impressioni italiane. Charles Dickens. Robin edizioni.

28. Un incantevole aprile. Elizabeth von Arnim. (rilettura). Fazi

29. La rosa di una donna. Olive Schreiner. Frammenti d’autore. Caravaggio editore

30. Camera con vista. E. M. Fortster. N&C. (rilettura)

31. Una vacanza romana. Henry James. Elliot edizioni

32. Viaggio sentimentale di Lawrence Sterne. Garzanti

33. Centro. Amalia Frontali e Rebecca Quasi. Self.

Storie di Natale di Louisa May Alcott

Storie di Natale

Racconti inediti di Louisa May Alcott

Traduzione di Giovanni Maria Rossi e Francesca De Luca

Edizioni Clichy

Quando zia Louisa decide di tirare fuori dalla sua borsa degli stracci una bella storia, ci riesce sempre.

Precorrendo quello che noi connazionali di Collodi conosciamo come il paese dei balocchi, Louisa ci accompagna insieme alla nipotina Lulu, che qui ha assunto le sembianze della bimba protagonista del racconto, Lily, ne Il Paese delle Caramelle di chiara derivazione Grimm. Non ci sono streghe pericolose in agguato ma utili insegnamenti disseminati ovunque, insieme ai dolciumi e ai biscotti.

Un sano richiamo alle diete salutari retaggio delle convinzioni paterne trascendentaliste depurate dagli eccessi e un chiaro invito alle pratiche semplici e genuine di una volta.

Quella che sembrava neve sotto ai suoi piedi era zucchero, i sassi erano barrette di cioccolato, i fiori erano di tutti i colori e gusti; e ogni genere di frutta cresceva su quegli alberi deliziosi. Presto apparvero delle casette bianche dove viveva il grazioso popolo del Paese delle Caramelle, tutto impastato con lo zucchero migliore e dipinto per avere l’aspetto delle persone reali. Graziosi piccoli uomini e piccole donne che sembravano appena usciti da torte nuziali e dolcetti, si aggiravano nei vivaci vestiti di zucchero…

A volte i cattivi esempi possono essere educativi come quelli buoni. Almeno è quanto accade a Neddy che prima si diverte a vedere gli scherzi combinati da Uno scimmiotto dispettoso Jocko, e poi quando si trova a doverne pagare le conseguenze, ci pensa meglio.

Grazie alle sue Scarpette ballerine Kitty supera la sua indolente pigrizia e quella che era una bambina svogliata si trasforma in una donnina ubbidiente e volenterosa.

I due amici annoiati Tommy e Billy scopriranno che è molto meglio lasciare l’avventura ai libri piuttosto che sperimentarla di persona,

Ci sono nonni, zie, mamme sagge che sanno instillare preziosi insegnamenti e consigli nei racconti di Louisa e la sua Lulu è stata davvero fortunata a riceverli sotto forma di storie e non di ammorbanti sermoni.

Non c’è cosa migliore durante le vacanze natalizie che avere la raccolta di Storie di Natale firmate da zia Louisa, racconti da centellinare ogni sera per creare e assaporare meglio l’atmosfera.

Lei sceglie a protagonista non il Natale, ma i buoni sentimenti, nella fideistica speranza che essi saranno ricompensati. L’insistenza, quindi, potrà risultare stucchevole ma sappiamo che l’intento è meritevole e la pedagogia all’opera. Forse quella brontolona di zia Lou aveva trovato il modo giusto per parlare al giovane cuore della nipotina Lulu e renderlo tenero e sensibile ai bisogni e alle esigenze del prossimo in vista di un ideale miglioramento di se stessi a cominciare dall’ubbidienza domestica.

Gli esempi portati a Lulu infatti, sono i più disparati, calati in situazioni diverse e variegate di cui sono protagonisti bambini o bambine indifferentemente, uniti da un denominatore comune e una sempre valida raccomandazione: fare il proprio dovere riceverà sempre un ricompensa.

I racconti più belli sono quelli più lunghi in cui Louisa sfodera i temi cari e rielabora anche ricordi mai accantonati. In Un buco nel muro il piccolo Johnny, emaciato e zoppo, verrà aiutato da caritatevoli italiani che gli apriranno il varco verso il loro giardino e il loro cuore.

La signora Morris si tenne vicina a lui e fu un bene perché il ragazzo stava quasi per ruzzolare in terra tanta fu la sorpresa quando vide il vecchio muro familiare dopo che le buone fate Amore e Compassione avevano compiuto il loro grazioso miracolo al chiaro di luna. Il buco grossolano si era trasformato in una piccola porta ad arco, verniciata di rosso. Ai due lati c’era un cassone verde con un alto oleandro in piena fioritura; da sopra l’arco pendeva un gran mazzo di fiori vivace davanti alla soglia giaceva una lettera indirizzata al “Signor Giovanni Morris” da una calligrafia infantile.

Mentre due ragazzine costrette a guadagnarsi da vivere raccogliendo bacche e frutta mostreranno di saper sacrificare le loro seppure prioritarie necessità ai maltrattamenti subiti dagli animali chiusi (le pecore che con il loro verso danno il titolo alla storia Bee! Bee!) nei convogli ferroviari senza aria e acqua.

Nell’introduzione Giovanni Maria Rossi ha osservato che grandi assenti in questi racconti sono i padri, i quali assistono da lontano o sono troppo distratti per accorgersi di cosa combinano i figli, quando proprio non ci sono affatto, ma l’insegnamento di Amos Bronson, i suoi principi pedagogici, avevano attecchito bene nella figlia Louisa e da parte sua era giunto il momento di tramandarli anche alla nipotina Lulu.

Dall’autrice di Piccole donne, amata da generazioni di lettrici e di lettori, considerata come una delle più originali e rivoluzionarie scrittrici di sempre. Una rarissima perla letteraria, una scoperta assolutamente straordinaria. Dodici racconti, quasi tutti finora inediti in Italia, tratti dalla raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne, nel 1885. Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amici che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci.

Luna di Natale di Simona Liubicich

Londra, Mayfair, 1900

Il primo Natale del Nuovo Secolo si stava avvicinando. Londra era immersa in un’atmosfera di eccitazione, le strade gremite di gente, le vetrine delle boutique che rilucevano delle lanterne elettriche, l’andirivieni delle signore che camminavano lungo i marciapiedi con vivaci cappelliere, pacchi e fiocchi al seguito. In quel periodo a nessuno era concesso di essere infelice, nemmeno ai poveri che domandavano l’elemosina agli angoli delle strade con il sorriso sulle labbra con il sorriso sulle labbra e augurando buone festività a chi aveva la carità di lasciare un penny nella mano protesa. Carretti d’ambulanti carichi di profumati abeti appena tagliati, pronti da portare a casa e decorare, pantomime e cori natalizi, tutto sembrava permeato da un manto profumato di fiaba mentre gli omnibus e le prime automobili si incrociavano in strada…

Ambientato nella Londra del Nuovo Secolo, Luna di Natale di Simona Liubicich ci propone atmosfere sapientemente descritte, in modo affascinante e accattivante.

Non è da meno la presentazione dei personaggi che con rapidi ed essenziali tocchi sanno diventare subito intriganti e imporsi all’attenzione del lettore così come l’intreccio, avvincente e reso scorrevole da una scrittura ben dosata.

Ho apprezzato tantissimo la cura dei dettagli e le annotazioni storiche: dalla toponomastica alla moda, oltre che i riferimenti precisi all’epoca, dispensati senza appesantire la storia né dare sfoggio di competenze che comunque sovrintendono in una sapiente regia.

L’intreccio della storia d’amore tra il duca di Richmond e l’ereditiera del magnate americano, Leigh, dalla diafana bellezza, si avventura su sentieri impervi e poco scontati di un matrimonio deciso fin da subito e un innamoramento che deve ancora da venire, nonostante le azioni di disturbo del villain, questa volta impersonato da un rampollo senza scrupoli.

Ma non voglio svelare troppo, per non rovinare il piacere della lettura.

La Londra titolata e patinata di Mayfair incontra i bucanieri americani per scoprire che Vecchio e Nuovo Mondo possono coesistere benissimo insieme e scoprirsi anzi, irresistibilmente attratti.

Sinossi:

La mattina seguente la sua festa di addio al celibato, il duca di Richmond, Daniel Seymour, si sveglia con una martellante emicrania e una ‘sorpresa’ che ha dell’inverosimile: chi è la bellissima giovane che sta dormendo accanto a lui nel letto? Lui non ricorda nulla di ciò che è accaduto e nemmeno di lei, ma sa che è irrimediabilmente compromessa. La ragazza è Leigh Goldstein Smithson, ereditiera americana figlia di uno dei banchieri più influenti del mondo. Il matrimonio riparatore diventa d’obbligo, ma quel momento d’oblio nasconde qualcosa di più grande e pericoloso. Contro ogni previsione, la fiamma di un sentimento inizia a bruciare le anime dei due giovani, ma riuscirà l’atmosfera del Natale a svelare chi si cela dietro al subdolo piano ordito alle loro spalle?

Happy Boxing Day

The Victorian Times: Boxing Day

Il giorno dopo Natale è il giorno di Santo Stefano, un giorno di beneficenza. I ricchi davano ai loro servi e agli affittuari le loro “scatole di Natale” di regali o denaro, da cui il nome “Boxing Day”.

Perché Santo Stefano?

Santo Stefano è stato uno dei primi diaconi e il primo martire cristiano. Sorta nella Chiesa l’insoddisfazione per la distribuzione delle elemosine dal fondo della comunità, sette uomini furono scelti e appositamente ordinati dagli Apostoli per prendersi cura del sollievo temporale dei membri più poveri.

Di questi sette, Stephen, è il primo menzionato e il più noto, come si può desumere anche dal canto natalizio ‘Good King Wenceslas’, scritto da John Mason Neale e Thomas Helmore e pubblicato per la prima volta in Carols for Christmas-Tide nel 1853.

Il buon re Venceslao guardò fuori, nel giorno di Stefano,
quando la neve era tonda, profonda, frizzante e uniforme;
Brillava brillantemente la luna quella notte, anche se il gelo era crudele,
quando un pover’uomo venne in vista…

In plain English ...: BOXING DAY

Charles Dickens ne parla come di un giorno di vacanza:

“in cui cui postini, fattorini e servi di vario genere ricevevano una cassetta natalizia di offerte da parte dei loro datori di lavoro e superiori”

Sotto la regina Vittoria fu aggiornato e divenne un momento per i ricchi per mostrare la loro generosità attraverso doni a quelli dei poveri. Tant’è infatti che divenne festa nazionale in Inghilterra nel 1871.

Una scatola (Box) per l’ elemosina  veniva posta in ogni chiesa per i poveri della parrocchia e il denaro distribuito il giorno di Santo Stefano. 

Christmas and the Victorian poor | Living in Magazines

https://www.historic-uk.com/CultureUK/A-Georgian-Christmas/

https://victorianchristmastide.wordpress.com/2011/12/26/boxing-day/

Un Natale con Emma

Non appena si cominciò a sentire aria di Natale, e per la precisione Mr. Woodhouse lo avvertiva già con i primi freddi, Emma diede avvio ai preparativi per festeggiarlo in modo grandioso. Aveva intenzione di riunire tutti i suoi familiari e amici in una festa da ballo che celebrasse degnamente la ricorrenza natalizia e il loro ritrovarsi insieme. Aveva invitato persone care e conoscenti selezionando in modo oculato i nominativi che potessero ben amalgamarsi insieme per garantire la riuscita del suo evento.

Nonostante Mr. Knightley fosse molto impegnato nell’amministrazione della sua tenuta, in realtà tendendo così a rifuggire dagli eventi mondani la cui gestione demandava interamente, e molto volentieri, alla moglie, Emma poteva sempre contare sull’aiuto, e ancor più, sulla venuta di John e Isabella attesi a trascorrere le feste, come ogni anno, a Highbury.

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