

14 febbraio 2015 Bologna, Auditorium di Sala Borsa. La vera Austenland
A distanza di 24 ore e 240 chilometri la giornata di ieri mi appare dai contorni sempre più definiti ma incorniciata in una dimensione ideale.
Candidata ad essere indimenticabile, e non soltanto perché dedicata a san Valentino, questa data contrassegnava un doppio appuntamento che annotata sul calendario costituiva di per sé un importante traguardo.
Il programma:
Bologna, Sala Borsa – Auditorium
Ore 14,00 Prima assemblea di Jasit
Dolce intermezzo
Ore 17,00 Gruppo di lettura su “Persuasione”
Il brutto tempo e i mali di stagione sembravano distogliere dal progetto.
L’organizzazione, il viaggio, l’arrivo a destinazione hanno convogliato ansie e frenesie da debuttanti. Man mano che le lancette dell’orologio si avvicinavano all’orario prestabilito, la tensione si rendeva evidente.
Segno di riconoscimento: uno sguardo, un sorriso e non c’è stato bisogno di aggiungere altro.
L’emozione impediva convenevoli banali.
Registrata come socio Jasit facevo il mio ingresso in Austenland dove riconoscevo nomi e persone, parlavo la stessa lingua, ero subito capita e sentivo raccontare proprio dell’argomento che più adoro sentir parlare. Janeite tra Janeites.
Le formalità dell’assemblea non hanno fatto che rendermi più fiera di fare parte della Jane Austen Society of Italy e il lasciapassare legato al collo con un vezzoso nastrino color ambra rappresentava il mio segno distintivo.
Il tè fumante versato in eleganti tazze stile Regency è stato aromatizzato da complici chiacchiere sugli adattamenti cinematografici, classifiche arrangiate al momento dei sei romanzi nonché dichiarazioni di preferenze subito ritrattate.
La sala si affollava per il gruppo di lettura sul romanzo Persuasione.
Le riflessioni, gli estratti, gli spunti offerti da Silvia, Mara, Gabriella con il puntuale commento di Petra, hanno veramente arricchito quella lettura personale che rischia di rimanere sterilmente individuale. Le osservazioni che invece provenivano dal palco facevano da cassa armonica a quanto inespresso e solo concepito interiormente. Le mie annotazioni che avevo disseminato lungo tutte le pagine del romanzo hanno trovato un riscontro microfonato ed è finito tutto troppo presto prima che me ne potessi saziare, avida di nuove considerazioni.
Considero tutta l’esperienza un privilegio, cominciando dalla possibilità che mi è stata regalata di poter nutrire la mia passione, e l’effettiva condivisione con tutti quelli che l’hanno alimentata e rifocillata e a cui va il mio
Grazie!
Romina Angelici