Archivio | agosto 2020

Piccole Donne Book Tag

 

Partecipo al “Piccole Donne Book Tag” creato da Giada del canale YouTube ReadingCanSaveUs. Ho seguito Arianna Bonardi e il suo intervento su Louisa May Alcott.

Chi vuole, può  raccogliere l’invito a partecipare a sua volta. E’ stato molto divertente e interessante stabilire e scoprire sempre nuovi collegamenti esistenti nel meraviglioso mondo della letteratura.

 

I Grandi Classici – Piccole Donne, dall'800 quacchero uno sguardo ...

 

-Famiglia March: un libro la cui storia è incentrata su un forte legame familiare

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Mi viene in mente La storia di una bottega di Amy Levy.

Il romanzo  è una sorta di Piccole donne in versione anglosassone, perché racconta di quattro sorelle inglesi –Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny (c’è anche il corrispettivo della zia March, la zia Caroline) – che già orfane di madre, dopo la morte del padre perdono anche la loro fonte di sostentamento e decidono, anziché accettare l’ospitalità dei parenti che necessariamente le dividerebbe, di rilevare con le ultime sostanze una bottega dove aprire uno studio fotografico e guadagnarsi da vivere da sole lavorando. La notizia crea scalpore nella cerchia familiare ancorata ai valori convenzionali ma le novelle business women superate le iniziali difficoltà raggiungono la tranquillità economica e anche il successo come brave fotografe professioniste (tranne Fanny la più vittoriana delle sorelle).

Pazze di Jo, perchè è sempre tempo di Piccole Donne - Tempo Libero ...

-Jo March: un personaggio femminile dal carattere forte e ribelle, che sfida le convenzioni e insegue i suoi sogni.

Jane Eyre - Charlotte Brontë Libro - Libraccio.it

Se devo pensare a un personaggio dal carattere forte e ribelle,  mi si presenta subito l’immagine di Jane Eyre che seppure in situazioni diverse, ha dovuto sfoderare tutta la sua tenacia e determinazione per conquistare il suo piccolo posto nel mondo.

Pin di Alex ; su ☆°•marvel•°☆ nel 2020 | Donne, Foto artistiche ...

-Amy March: un personaggio che durante il corso del libro affronta una positiva crescita e maturazione caratteriale.

Which Little Women character matches your personality the most?

-Beth March: Un personaggio dolce e gentile, che non si può fare a meno di amare.

Estate - Wharton, Edith - Ebook - EPUB con Light DRM | IBS

Però anche sfortunato. Mi colpisce sempre la considerazione di questa giovane vita spezzata, in questo caso, in modo traumatico, ma la fine dei sogni e delle speranze coltivate può avvenire in molti altri modi tra cui l’amare disillusione. Estate di Edith Wharton si apre con l’entusiasta promessa di un’amabile storia che la luce argentea di giugno diffonde. Invece racconta di Charity, sottratta da bambina all’ignobile sorte cui era destinata se fosse rimasta con la madre -una donna perduta- sulla Montagna, che vive indisturbata nella tranquilla cittadina di North Dolmer, protetta dall’onorevole nome dei Royall. Deve il suo nome a chi vuole farle ricordare per sempre di essere stata oggetto di un grande atto di magnanimità. Poi nella sua vita piatta e ignara entra il primo turbamento portato con sé da Lucius Harney, un giovane architetto, brillante, dall’aria cittadina, tanto affascinante quanto lontano da lei.

Charity proverà ad allontanarsi da quel destino che è già stato stabilito per lei dagli adulti ma invano. “Fu presa per un istante dall’antico desiderio di fuggire, ma era solo il tremito di un’ala spezzata”.

Little Women Cast Comparisons | PEOPLE.com

-Meg March: un personaggio responsabile e razionale, dal fare materno.

Jane Bennet | The Jane Austen Wiki | Fandom

 

L’ho sempre paragonata a Jane Bennet, di Orgoglio e Pregiudizio: la sorella maggiore, la più bella, la più ammirata, ma con il suo finale un po’ opaco, al di sotto delle aspettative create. In realtà ottiene comunque il suo lieto fine.

Leggo Rosa: PICCOLE DONNE di Louisa May Alcott

Laurie Laurence: un personaggio divertente ed amabile, l’amico/fratello/compagno che tutti vorrebbero al proprio fianco.

Papà Gambalunga: Edizione integrale e annotata ~ Caravaggio Editore

Mi resta veramente difficile trovare nella mia libreria un personaggio maschile con analoghe caratteristiche. Se proprio devo indicarne uno, pur con tutti i doverosi distinguo, specialmente quello anagrafico, posso dire Papà Gambalunga che per Judy si rivela amico e compagno.

 

Regency Delight ~Jane Austen, etc.~: Little Women (1994)

-La Signora March: un personaggio che guida gli altri, che rappresenta un modello da seguire e un punto di riferimento.La famiglia Aubrey di Rebecca West

Mrs Aubrey è colei che riesce a tenere unita la famiglia e a mandarla avanti, nonostante l’irresponsabilità del marito ed è lei che con i suoi sacrifici riuscirà a coltivare il talento delle figlie e a far avverare i loro sogni. In questo la ritengo molto simile a Mrs March. Nel primo volume della trilogia emerge proprio questa sua funzione di collante.

 

Piccole donne: le immagini del nuovo film di Greta Gerwig tratto ...

 

-Zia March: un personaggio dal carattere capriccioso e difficile, ma che in fondo tiene alle persone che le sono care.

 

Lady Violet, vera regina di Downton Abbey - BELLAWEB.IT

Vale l’accostamento con Lady Violet di Downton Abbey? Non so perché ma dietro quel carattere burbero e pungente si nasconde un cuore premuroso che non si riesce a prendere in antipatia.

 

Una verità universalmente riconosciuta – Scrittrici per Jane Austen, a cura di Liliana Rampello

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“Non è difficile immaginare quanto si sarebbe divertita Jane Austen all’idea che tutto il mondo, in questo 2017, avrebbe festeggiato il bicentenario della sua morte.
Sembra di sentire il suono allegro della sua risata, deliziata dallo scoprire che la sua dipartita, il 18 luglio del 1817, a Winchester, nella cui cattedrale ora è sepolta, avrebbe segnato sì la fine della sua esistenza mortale, ma l’inizio, decisamente sorprendente anche per lei, di una fama che l’ha resa immortale. Fama non immediata, è vero, un avvio lento e poi, in questi due secoli, una fortuna alter­na, ma, ormai da moltissimi anni, un crescendo apparentemente inarrestabile. (…)
Con questo piccolo libro, noi tutte, editrice, autrici e curatrice, abbiamo scelto di immetterci nel grande fiume degli omaggi alla magnifica Jane, da tutte letta con somma ammirazione, dandole qualcosa in cambio, che la trasportasse, in un lampo, dal suo secolo al nostro.”
dall’Introduzione di Liliana Rampello

Sei le scrittrici coinvolte nel progetto,  sei gli omaggi a Jane Austen: Le citazioni incorniciate dai romanzi di Jane Austen sono tratte da: “L’abbazia di Northanger”, “Emma”, “Ragione e sentimento”, “Orgoglio e pregiudizio”, “Mansfield Park”, “Persuasione”.

I titoli sono i seguenti:

Capitolo 22, di Stefania Bertola

Zitelle, di Ginevra Bompiani

Mimosa, di Beatrice Masini

Minuteria, di Rossella Milone

Figlie d’anima, di Bianca Pitzorno

Un fatto nuovo, di Lidia Ravera

Ciascuna scrittrice ha rielaborato Jane Austen e lo spunto assegnato, qualcuna discostandosene parecchio, qualcuna rimanendo fedele al testo originale. Innegabile è che Jane Austen faccia parte del DNA delle autrici coinvolte ma alcuni esperimenti si sono avventurati su sentieri alquanto impervi, secondo me.

Ne è risultata un’antologia eterogenea di racconti il cui fil rouge è l’affettività al femminile di cui Jane Austen è stata eletta unanime interprete, pur essendo una verità universalmente riconosciuta che è la meno sentimentale.

Trattandosi di un omaggio nato per il bicentenario della morte, in alcune rielaborazioni i duecento anni si fanno sentire o piuttosto si traducono in una maggiore personalizzazione del verbo austeniano di cui preferisco in ogni caso l’aderenza.

Molto simpatico il pezzo di Stefania Bertola che cavalca la fervida immaginazione di Catherine Morland spingendosi anche più oltre, visti i tempi attuali. Il più interessante è stato per me lo spunto di Ginevra Bompiani che ha esaminato il testo, lavorando sull’originale per mostrare il rapporto tra Jane Austen e le sue eroine. Contributo che ho senza dubbio preferito.

In Emma, erroneamente considerato il più leggero dei romanzi di Jane Austen, la condizione femminile viene presentata in modo molto realistico stabilendo sin da subito una grande e fondamentale distinzione tra coloro che godono di un’indipendenza economica che costituisce la loro salvezza e tutte le altre che rimangono in bilico:

Il precipizio in cui rischiano di cadere è quello di restare zitelle (non è un caso che i personaggi ricchi del romanzo continuino a ricordarsi a vicenda di non trascurare Miss Bates, che la loro benevolenza mantiene sull’orlo dell’abisso. Questo pericolo è il perno intorno a cui ruotano il destino dei personaggi femminili e la trama del romanzo se non di tutti i romanzi di Jane Austen. La quale, come si sa, rimase zitella.

E’ stato spesso osservato che c’è un po’ di Jane Austen in ciascuna delle sue eroine. Più nel dettaglio, sarebbe interessante vedere come il giudizio e quindi il buonsenso dell’autrice rimane sotto controllo attraverso le eroine più virtuose mentre il suo temperamento le sfugge di mano trovando espressione nei personaggi femminili più interessanti e più vivi.

Nel corso di ciascuno dei suoi romanzi giudizio e temperamento trovano modo di giocare insieme, recitando ciascuno la sua parte e affrontando ognuno il suo destino.

O meglio evitando, per quanto è possibile, il destino che toccò all’autrice, il destino di una donna libera e dipendente: una zitella.

 

 

 

Miss Austen di Gill Hornby

Neri Pozza Editore | Miss Austen

 

Una baldanzosa Cassandra, ormai alle soglie dei settant’anni, parte alla ricerca delle lettere inviate da sua sorella Jane alla famiglia Fowle, legata agli Austen per diversi motivi.

Il titolo avrebbe dovuto farmi pensare subito che non di una biografia seppure romanzata di Jane Austen si trattava, bensì della sua sorella maggiore, colei che del resto aveva diritto a tale appellativo.

I tentativi maldestri di recuperare quello che per Cassandra è un bottino prelevandolo da cassapanche altrui ci dicono poco in realtà su Jane Austen, o almeno inizialmente. Poi la storia entra nel vivo, o meglio, attraverso una serie continua di flash back, inizia la spola tra gli anni della giovinezza delle due sorelle Austen e il presente (1840). Il legame tra Cassandra e Jane viene mostrato nella sua indissolubilità e riservatezza e come tale assolutamente da preservare.

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La loro giovinezza non è stata delle più spensierate sia per gli eventi che l’hanno segnata sia per il continuo senso di minaccia incombente sul loro futuro: Cassandra ritorna spesso sulla fase più critica della loro vita insieme, quella delle speranze appena nate e subito deluse, delle incertezze, della precarietà e dei momenti più bui, ma ciò nonostante, le brevi incursioni che compie Jane con il suo spirito e la sua brillantezza regalano una boccata d’aria fresca al racconto. Le lettere recuperate, ricostruite dall’autrice, sono molto verosimili e sembrano proprio avere il suo stile.

Miss Austen: Amazon.it: Hornby, Gill: Libri in altre lingue

La fotografia della famiglia Austen naturalmente perde appena quella patina di perfezione che i pronipoti vittoriani le avevano voluto conferire ma la stessa Jane non avrebbe gradito simili ritratti, poco credibili. Cassandra da parte sua esce un poco dall’ombra ingombrante della sorella famosa e reclama sentimenti, emozioni, desideri repressi, una vocazione al sacrificio e al dovere a lungo repressi.

Tutto sommato, una biografia romanzata ben scritta.

 

Sinossi:

Nel marzo del 1840, Cassandra Austen decide di recarsi nel vicariato di Kintbury, nel Berkshire, in visita a Isabella Fowle figlia del reverendo Fulwar Craven Fowle e di Eliza Lloyd, amica di vecchia data di lei e di sua sorella Jane. Il viaggio in carrozza dalla sua casa di Chawton a Kintbury è scomodo e alquanto dispendioso, ma è quanto mai opportuno. Isabella Fowle si trova nella triste condizione, già nota a Cassandra, di dover abbandonare la casa in cui è vissuta fin dall’infanzia. Con la morte del vicario padre, la donna è rimasta infatti orfana di entrambi i genitori e, dal momento che non si è maritata, priva com’è di eredi maschi, dovrà lasciare il vicariato nelle mani di un certo Mr Dundas. Recare una parola di conforto in simili circostanze è, per Cassandra, doveroso. Non è, tuttavia, la sola ragione che la spinge a Kintbury. Vi è un altro, fondamentale compito che la sorella di Jane Austen deve assolvere. Un tempo, lei e Jane avevano inviato diverse missive personali a Eliza, lettere che ora possono trovarsi ancora in qualche dimenticato cassetto a Kintbury, col rischio di cadere in mani sbagliate. Cassandra è l’esecutrice letteraria della sorella, la protettrice del suo lascito. Nel tempo che le rimane, farà tutto quanto in suo potere per cercare e distruggere qualsiasi prova possa compromettere la reputazione di Jane. Quello che, tuttavia, Miss Austen non ha previsto giungendo a Kintbury, è l’ondata di nostalgia che la travolge non appena varca la soglia della canonica. La prima volta che vi ha messo piede era infatti una giovane gentildonna con indosso il suo abito più bello. Promessa sposa di Tom Fowle, fratello di Fulwar, era stata accolta dalla famiglia al completo e dall’intera servitù schierata in solenne ammirazione… Basato sulla corrispondenza privata tra Jane e Cassandra Austen, Miss Austen non soltanto rivela il rapporto di profondo affetto che ha legato la più amata delle scrittrici inglesi alla sorella maggiore, ma, attraverso lo sguardo inedito di Cassandra, getta una luce nuova sulla vita dell’autrice di Orgoglio e pregiudizio.

Angelica Catalani, soprano marchigiano al Covent Garden!

Una vita di applausi e di tormenti per la diva Angelica Catalani

 

Le rappresentazioni teatrali nelle loro varie forme sono state per tutto il ’700, ’800 ed inizi del ’900 quello che successivamente avrebbero chiamato “spettacoli di massa”, intrattenimenti cioè per il grande pubblico.

Il teatro, sia come attività sia come edificio, è divenuto un bene percepito come appartenente alla comunità soprattutto nell’800, quando non era più limitato alla frequentazione di una élite culturale e sociale, ma sede di intrattenimento anche per le classi della media e piccola borghesia.

 

Angelica Catalani (Senigallia, 10 Maggio 1780 – Parigi, 12 Giugno 1849) divenne una famosa cantante lirica italiana, nella specie un soprano, tra le più rinomate del XIX secolo.

Nata a Senigallia nel 1780, in una famiglia di umili origini, il padre era un orefice, Angelica Catalani mostra, sin dalla tenera età, un interesse e una passione per la musica e per il canto e successivamente inizia i suoi studi presso il Convento di Santa Lucia di Gubbio, dove riceve una prima educazione musicale, per poi proseguire a Firenze sotto la guida del celebre sopranista Luigi Marchesi.

Rientrata a Senigallia, nel 1795 viene scoperta e ingaggiata dall’impresario veneziano Alberto Cavos, che la fa esordire al teatro La Fenice di Venezia. Da questo momento inizia la sua carriera operistica esibendosi nei maggiori teatri italiani (tra i quali Livorno, la Pergola di Firenze, la Scala di Milano, Trieste, il Teatro Argentina di Roma, Napoli) ed europei come l‘Opera Italiana di Lisbona, il Drury Lane, il King’s Theatre e il Covent Garden di Londra, Madrid, Parigi, e diverse tournées in Germania, Danimarca, Svezia, Polonia, Belgio e Olanda, divenendo la principale interprete dei melodrammi dei più celebri operisti dell’Ottocento.

Angelica Catalani - Cantante d'opera lirica

 

Napoleone in persona le promise lauti compensi se fosse rimasta in Francia. Lei, però, a Lisbona si era già legata con un altro contratto ancor più vantaggioso tramite l’ambasciatore di Inghilterra, paese che raggiunse dopo aver lasciato di nascosto e avventurosamente la Francia.

In Inghilterra i suoi successi furono enormi quanto i compensi ricevuti, che le consentirono una vita principesca e permisero a suo marito di perdere grandi somme al gioco. Dopo l’abdicazione di Napoleone nel 1814 la Catalani rientrò a Parigi; se ne allontanò per un tour nell’Europa del nord durante i 100 giorni napoleonici.

Angelica Catalani - Wikipedia

Una delle più agguerrite manifestazioni concernenti il teatro ebbe luogo a Londra nel 1809 con la cosiddetta “rivolta per i vecchi prezzi”. L’anno prima il Covent Garden era stato distrutto da un incendio; il piano di ricostruzione prevedeva un maggior numero di palchi privati ed un aumento generale del costo dei biglietti. Si scatenò una sollevazione contro la decisione presa in maniera autocratica e contro gli eccessivi costi di ingaggio della Catalani, che per di più (siamo in pieno anti-bonapartismo) era sposata ad un francese. E questo nonostante che la cantante fosse ammirata anche in Inghilterra, dove cantava da tre anni e dove la stampa non le lesinava complimenti: “la sua voce lanciata al massimo ha un volume e una forza sorprendenti”, ha “un intero nido di rondini in gola”, la regina Carolina, moglie di Giorgio IV, agli acuti del soprano “deve mettersi i tappi di cotone alle orecchie”.

Madame Angelica Catalani (1779–1849)

Nel 1804 Angelica Catalani aveva sposato un ufficiale francese, Paul Valabrègue, conosciuto a Lisbona, che diviene anche il suo amministratore ed agente e con il quale si trasferisce a Parigi, dove nel 1814 le viene affidata direzione del Théâtre Italien. Ma le scelte del marito si rivelano sbagliate e la gestione del teatro fallisce in breve tempo.

 

Angelica Catalani - Wikiwand

 

Nel 1832 Angelica Catalani si esibisce per l’ultima volta al  teatro alla Scala di Milano e successivamente si ritira dalle scene. Trascorre gli ultimi anni della sua vita presso la sua villa a Firenze dove si dedica all’insegnamento. Muore a Parigi (dove si era rifugiata per sfuggire al colera) il 12 Giugno del 1849. Nel 1850 i tre figli chiesero di seppellirne la salma nel Camposanto Monumentale di Pisa, dove le fecero erigere un complesso scultoreo.

La vera storia di mr Darcy - Prime impressioni: Primo volume eBook ...

Curiosità: L’ho conosciuta grazie a Georgia Faldo, nel suo La vera storia di Mr. Darcy (Darcy Edizioni): pare infatti che anche Mr Darcy desiderasse fare la sua conoscenza e Bingley per sdebitarsi delle continue gentilezze dell’amico, gliene procurasse l’occasione.

http://www.ecomarchenews.com/una-vita-di-applausi-e-di-tormenti-per-angelica-catalani/

 

Angelica Catalani

 

La vera storia di Mr Darcy – Prime impressioni di Georgia Faldo

La vera storia di mr Darcy - Prime impressioni: Primo volume di [Georgia Falbo, Fox Creation Graphic]

 

La vera storia di Mr Darcy – Prime impressioni

di Georgia Faldo

Darcy Edizioni

 

Tutto quello che avreste voluto sapere su Orgoglio e Pregiudizio e Jane Austen non ci ha voluto svelare.

Ciò che Jane Austen non ha detto, le omissioni, i sottintesi, quello avvenuto prima o che ha tralasciato o sorvolato, ci viene qui raccontato da Georgia Faldo che nella sua La vera storia di Mr Darcy ci mostra la vicenda di Orgoglio e Pregiudizio dal punto di vista di lui, di Mr Darcy.

Lo fa in modo interessante e soprattutto con particolare cura del contesto storico adeguatamente precisato con date, tempi, distanze, localizzazioni, attentamente ricostruite e con inserti interessanti e di pregio.

La storia di Orgoglio e Pregiudizio viene narrata proprio dall’inizio, da quel famoso antefatto che riguarda Georgiana e il tentativo di Wickham di sedurla (e che mostra sin da subito la vera natura di lui) sventato da Darcy e ripercorre per filo e per segno l’incontro con Elizabeth Bennet. Quanto Jane Austen aveva voluto lasciare all’immaginazione del lettore viene colmato da questa versione, che si presume la più verosimile e che presuppone una ottima conoscenza dell’originale e del contesto, anche se la copertina proprio non aiuta.

Conoscere già le vicende potrebbe togliere mordente alla lettura ma riviverle più da vicino, accanto ai protagonisti, entrare nei loro pensieri e cercare di capire le loro motivazioni ed emozioni più intime, diventa un modo piacevole per ripercorrere un viale già noto fermandosi a guardare più attentamente i fiori e gli alberi che lo abbelliscono.

Un ottimo pretesto per riprendere in mano il grande classico, se ce ne fosse stato bisogno.

Sinossi:

Un piccolo villaggio dell’Hertfordshire è in subbuglio per l’arrivo di una elegante comitiva di giovani, tra loro l’affittuario di Netherfield Park, Mr. Charles Bingley. Di lì a poco si diffonde anche la notizia della presenza di Mr. Fitzwilliam Darcy, rampollo di una delle più prestigiose e ricche famiglie del Regno. Entrambi scapoli, i due giovani attirano gli interessi delle gentildonne nubili del luogo in cerca di marito e di una buona sistemazione matrimoniale, ma non tutto si realizza secondo i piani e le trame di madri, zie e gentili donzelle…

Lettere d’amore

Persuasione

 

 

Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Mi straziate l’anima. Sono metà in agonia e metà pieno di speranza. Ditemi che non è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti non sono svaniti per sempre. Mi offro di nuovo a voi con un cuore ancora più vostro di quando lo avete quasi spezzato la prima volta otto anni e mezzo fa. Non osate dire che un uomo dimentica più presto di una donna, che il suo amore ha una fine più prematura. Non ho amato altri che voi. Posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Solo per voi sono venuto a Bath. Solo per voi penso e faccio progetti. Non l’avete visto? Potete forse non aver compreso i miei desideri? Non avrei certo aspettato questi dieci giorni, se avessi potuto leggere nei vostri sentimenti come credo voi abbiate decifrato i miei. Riesco a malapena a scrivere. Ogni istante ascolto qualcosa che mi annienta. Voi abbassate la voce, ma io riesco a distinguere il suono di quella voce anche quando ad altri sfuggirebbe. Creatura troppo buona, troppo eccellente! Ci rendete davvero giustizia. Sapete che esiste il vero affetto e la vera costanza tra gli uomini. Sappiate che tali sentimenti sono i più fervidi, i più immutabili, in

F. W.

Devo andare, incerto sul mio fato; ma tornerò, o raggiungerò voi e gli altri non appena possibile. Una parola, uno sguardo, saranno sufficienti per decidere se venire a casa di vostro padre stasera o mai più.

 

Orgoglio e Pregiudizio

Non abbiate timore, Signora, nel ricevere questa lettera, che contenga una qualche ripetizione di quei sentimenti, o un rinnovo di quelle proposte che ieri sera vi sono state così sgradite. Scrivo senza nessuna intenzione di affliggere voi o di umiliare me stesso, insistendo su desideri che, per la felicità di entrambi, non saranno mai troppo in fretta dimenticati; e lo sforzo richiesto per concepire e per leggere questa lettera avrebbe potuto essere risparmiato, se non fosse la mia reputazione a esigere che essa sia scritta e letta. Dovete quindi perdonare la libertà con la quale chiedo la vostra attenzione; i vostri sentimenti, lo so bene, la concederanno a malincuore, ma lo chiedo al vostro senso di giustizia.

 

Ragione e sentimento

 

Che cosa devo pensare, Willoughby, del vostro comportamento di ieri sera? Vi chiedo di nuovo spiegazioni in proposito. Naturalmente mi ero preparata a incontravi con il piacere alimentato dalla nostra separazione, con la familiarità che mi sembrava potesse essere giustificata dalla nostra intimità a Barton. In realtà sono stata respinta! Ho passato una notte orribile sforzandomi di giustificare una condotta che può a stento essere definita meno che oltraggiosa; ma anche se ancora non sono stata in grado di trovare una scusa ragionevole per il vostro comportamento, sono assolutamente pronta ad ascoltare le vostre giustificazioni. Forse siete stato male informato, o volutamente ingannato, in qualcosa che mi riguarda, che può aver fatto scadere la vostra stima verso di me. Ditemi che cosa è successo, spiegatemi che cosa c’è dietro ciò che avete fatto, e sarò soddisfatta, quando sarò in grado di soddisfare voi. Sarei davvero addolorata se fossi costretta a pensare male di voi; ma se dovessi farlo, se dovessi venire a sapere che non siete ciò che finora avevo creduto, che la vostra stima per noi tutte era insincera, che il vostro comportamento verso di me mirava solo a ingannarmi, fate che ciò venga detto il più presto possibile. In questo momento sono in uno stato di terribile indecisione. Vorrei assolvervi, ma qualunque certezza di segno diverso sarebbe un sollievo in confronto a ciò che sto soffrendo ora. Se i vostri sentimenti non sono più quelli che erano, rimandatemi i miei biglietti, e la ciocca di capelli che è in vostro possesso.”

M.D.

Mansfield Park

Non posso rinunciare a lei, Fanny. È la sola donna la mondo a cui potrei pensare come a una moglie. Se non credessi alla sua stima per me, naturalmente non direi queste cose, ma ci credo. Sono convinto che non sia priva di una decisa preferenza. Non sono geloso di nessuno in particolare. È l’influenza della società alla moda nel suo complesso, la cosa di cui sono geloso. È l’abitudine alla ricchezza che temo. Le sue aspirazioni non sono più elevate di quanto possa garantirle il suo patrimonio, ma vanno al di là di quanto possa permettere la somma delle nostre rendite. Anche in questo, comunque, c’è una qualche consolazione. Potrei sopportare meglio di perderla perché non sono abbastanza ricco, piuttosto che per la mia professione. Ciò proverebbe solo che il suo affetto non vale un sacrificio, cosa che, in effetti, non sono certo autorizzato a chiederle; e se sarò rifiutato, questo, credo, sarà il motivo vero. I suoi pregiudizi, spero, non sono così forti come prima. Ti confido esattamente i miei pensieri così come vengono, mia cara Fanny; forse talvolta sono contraddittori, ma non sono uno specchio meno fedele della mia mente. Una volta cominciato, per me è un piacere dirti tutto ciò che provo. Non posso rinunciare a lei. Legati come già siamo, e, spero, come saremo, rinunciare a Mary Crawford vorrebbe dire rinunciare alla compagnia di alcune delle persone che mi sono più care, bandirmi proprio dalle case e dagli amici a cui, in qualsiasi altro momento negativo, mi rivolgerei per avere conforto. La perdita di Mary comprenderebbe la perdita di Crawford e di Fanny. Se fosse una cosa decisa, un effettivo rifiuto, credo che saprei come sopportarlo, e come cercare di indebolire la sua presa sul mio cuore, e nel giro di qualche anno… ma sto scrivendo delle sciocchezze… se fossi rifiutato, dovrò sopportarlo, e fino a quando non lo sarò, non smetterò di tentare. È questa la verità.

(Edmund)

 

Northanger Abbey

 

Cara Catherine,

Anche se solo Dio sa quanta poca voglia ho di scrivere, credo sia mio dovere informarti che tra me e Miss Thorpe è finito tutto. Ieri ho lasciato lei e Bath, per non rivedere mai più tutte e due. Non entrerò in particolari; per te sarebbero solo più dolorosi. Ne saprai presto abbastanza da qualche altra fonte per capire dov’è la colpa; e spero che assolverai tuo fratello da tutto a parte la follia di aver creduto troppo facilmente che il suo affetto fosse corrisposto. Grazie a Dio, sono stato disingannato in tempo! Ma è un duro colpo! Dopo il consenso che mio padre aveva concesso con tanta bontà… ma non parliamone più. Mi ha reso infelice per sempre! Fatti sentire presto, cara Catherine; sei la mia sola amica; sul tuo affetto posso contarci. Mi auguro che la tua visita a Northanger possa finire prima che il capitano Tilney renda noto il suo fidanzamento, altrimenti ti troveresti in una situazione imbarazzante. Il povero Thorpe è a Londra; ho paura di incontrarlo; il suo cuore onesto ne soffrirebbe molto. Ho scritto a lui e a mio padre. Quello che mi ferisce di più è la doppiezza di Isabella; fino all’ultimo, a sentir lei, affermava di amarmi come sempre, e rideva delle mie paure. Mi vergogno al pensiero di quanto tempo ho sopportato; ma se c’era un uomo che aveva motivo di credere di sentirsi amato, quello ero io. Ancora adesso non riesco a capire a che cosa mirasse, perché non c’era nessun bisogno di prendere in giro me per essere sicura di Tilney. Ci siamo lasciati di comune accordo; meglio per me sarebbe stato non averla mai incontrata! Non potrò mai sperare di conoscere un’altra donna del genere! Carissima Catherine, stai attenta a chi concedi il tuo cuore.

Credimi, ecc.

(Isabella)

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E voi quale stile preferite? 😉

Tutti i brani sono tradotti da Giuseppe Ierolli e provengono dal sito da lui curato jausten.it

Jack and Jill

Jack and Jill” ( “Jack and Gill“, nelle versioni più antiche) è una tradizionale filastrocca in rima in uso nelle scuole materne inglesi. La filastrocca risale almeno al XVIII secolo e esiste con diversi numeri di versi ciascuno con una variante. 
«Jack and Jill went up the hill
To fetch a pail of water.
Jack fell down and broke his crown,
And Jill came tumbling after.»
«Jack e Jill sono saliti sulla montagna
per prendere un secchio d’ acqua
Jack è caduto e la sua corona si è spezzata
e Jill gli è seguito incespicando»
Jack and Jill (filastrocca) - Wikipedia
Il testo  è stato tradizionalmente considerato come un gioco senza senso, in particolare se si considera che  la coppia saliva su una collina per trovare l’acqua, che invece si trova in basso. 
La frase “Jack e Jill” era in uso in Inghilterra già nel XVI secolo per indicare un ragazzo e una ragazza. Alla corte di Elisabetta nel 1567-68 fu rappresentata una commedia dal titolo “Jack and Jill” e la frase è stata utilizzata due volte da Shakespeare in Sogno di una notte di mezza estate e in Pene d’amor perdute: 
«l nostro corteggiamento non finisce come un vecchio gioco: Jack non ha Jill»
(William Shakespeare, Pene d’amor perdute)
Questi versi suggeriscono che si trattava di una frase che indicava una coppia romantica, come nel proverbio “un buon Jack fa una buona Jill”
Diverse teorie sono state avanzate per spiegare le sue origini.

Secondo Sabine Baring-Gould nel XIX secolo  Hjúki e Bil sarebbero stati fratello e sorella nella mitologia norvegese, rapiti dalla terra da parte della luna (personificata nel dio Máni) poiché stavano prelevando acqua da un pozzo.

Intorno al 1835, John Bellenden Ker suggerì che Jack e Jill potevano essere due sacerdoti e successivamente, nel 1930,  Katherine Elwes ipotizzò che fossero Jack, il cardinale Thomas Wolsey (c.1471-1530) e Jill, il vescovo di Tarbes, che aveva negoziato il matrimonio di Mary Tudor con il re di Francia nel 1514.

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In un’altra spiegazione la filastrocca registrerebbe il tentativo di re Carlo I di riformare le tasse sulle misure liquide. Il re infatti aveva ordinato di ridurre il volume della bevanda alcolica di un Jack (1/2 pinta), mentre la tassa da pagare rimaneva  la stessa. Questo spiegherebbe un paio di versi in particolare: “Jack è caduto ed ha rotto la sua corona” (trad. “Jack fell down and broke his crown“) (molti bicchieri di una pinta nel Regno Unito hanno ancora una linea che contrassegna il livello di 1/2 pinta con una corona sopra di esso) “e Jill è venuto a cadere dopo” (trad. “and Jill came tumbling after“). Si dice che il riferimento a “Jill” (in realtà un “gill” o 1/4 pinta) riflette che il gill è caduto in volume come conseguenza.

Un’altra ipotesi sarebbe che Jack e Jill rappresentano Luigi XVI di Francia, che fu deposto e decapitato nel 1793 (perse la sua corona) e la sua regina Marie Antonietta (che è venuto a cadere successivamente), ma è molto fantasiosa perché la filastrocca è precedente a tali eventi.

 

Louisa May Alcott ha probabilmente seguito la pista affettiva perché ha intitolato il suo romanzo Jack e Jill è un romanzo per ragazzi scritto da Louisa May Alcott nel 1880. Inizialmente comparso a puntate sul St. Nicholas Magazine di Mary Mapes Dodge, venne poi pubblicato da Roberts Brothers.
Jack and Jill (Illustrated): Alcott, Louisa May, Richards, Harriet ...
Quando la signora Pecq e sua figlia Janey si trasferiscono ad Harmony Village dal Canada, la bambina stringe una forte amicizia con il figlio minore della vicina di casa, Jack Minot. I due diventano presto inseparabili, tanto che gli altri ragazzi cominciano a chiamarli “Jack e Jill”, ossia come i protagonisti dell’omonima filastrocca inglese per bambini. La storia si apre con tutti i ragazzi che, in un pomeriggio di dicembre, dopo la prima abbondante nevicata della stagione, si divertono a salire e a scendere dalla collina armati di slittino. La serenità di tutti viene interrotta quando, per via di un azzardo, i due ragazzi hanno un terribile incidente. Seguono mesi durante i quali, mentre recuperano dall’infortunio, i due ragazzi, e i loro tanti amici, imparano come diventare uomini e donne di valore, sotto l’occhio vigile ed amorevole delle loro madri.
Segnalazione: “Solo David” di Eleanor Hodgman Porter – Dalla mia ...
Un esempio di citazione occasionale lo troviamo in Solo David, un racconto di Eleanor H. Porter, il cui protagonista omonimo è un bambino di dieci anni che ha il grande talento di saper suonare divinamente il violino ma  la storia è piena di bellissime coppie  di altri personaggi tra cui  Jack e Jill, o  la principessa e il povero, reminiscenze di racconti infantili che sbocciano in preziosi amici: la Dama delle Rose e il suo fascino malinconico, il piccolo Joe che vuole imparare a suonare il violino, Perry Larson e il suo sincero attaccamento, Jill e il suo gattino e Mr Jack con i suoi consigli. 
La debuttante dell'Essex - Romina Angelici - Libro - PubMe - | IBS
Non ultima e meno illustre citazione la coppia di bai che Lord Clerke fa arrivare in regalo a Graystone Manor nel mio La debuttante dell’Essex.
High perch phaeton | Georgette heyer, Regency, Regency era
Sono quelli che Alex e sua zia Cyd (cioè Miss Gray e Lady Celandine) si sono divertite a guidare per Hyde Park senza cappellino!!!
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Una curiosità:Jack e Jill (Jack and Jill) è un film del 2011 diretto da Dennis Dugan, con Adam Sandler, Katie Holmes e Al Pacino.

Il film è stato stroncato dalla critica, venendo considerato uno dei peggiori film mai realizzati. È noto per essere stato il film più premiato ai Razzie Awards nella storia del cinema, vincendo in tutte e dieci le categorie, tra cui per il peggior film, peggior attore protagonista e peggior attrice protagonista.