Allora c’è davvero una spiegazione scientifica a tutto! E questo romanzo di Daniela Saviozzi, agli esordi con il suo vero nome dopo aver lasciato quello d’arte di Mary Smth, è deciso a spiegarcelo con una sequenza ininterrotta di dimostrazioni pratiche.
Con un effetto catalizzatore della sua scrittura e una verve contagiosa ci tiene incollati dalla prima all’ultima pagina per verificare la fondatezza di questa legge, originale trovata e input di tutto il romanzo. La legge di Murphy è infatti un insieme di paradossi pseudo-scientifici a carattere ironico e caricaturale che riassumendo dice che se qualcosa può andar male, lo farà.
Ebbene ci rendiamo presto conto che Valeria è la personificazione di questo assunto, decisa a costituire la rappresentazione vivente di quanto codificato da Murphy stesso. Valeria è una ragazza come tante, con i suoi impegni, amicizie, simpatie, sogni. Ad aspettarla al varco, anzi a più varchi, c’è un Darcy antipatico e borioso, pronto a smorzare un minimo d’entusiasmo o a cassare ogni iniziativa. Ma il segreto è non darsi per vinte e Valeria sa come fare. Impara presto a non fermarsi alle apparenze e a superare le prime impressioni perché non è detto che tutto ciò che sembra destinato al fallimento, poi lo sia davvero. Il lui in questione è Claudio Raimondi, un attore di teatro famoso, un professionista affermato e bravo a cui Valeria guarda con ammirazione, non solo estetica, dato che la sua passione è proprio la recitazione. Dal giorno dell’audizione si accompagna a lei una nuvoletta fantozziana che le lancia addosso strali di ogni genere. Ma forse il suo parafulmini personalizzato è la reattiva presenza di spirito che Valeria mette in campo e che costituisce la sua specialità.
Il ritmo trafelato e divertente delle disavventure di Valeria è intervallato da un diverso registro durante le sue incursioni teatrali. I pezzi da lei preparati o improvvisati per i suoi monologhi, oltre a costituire per forza una battuta d’arresto nella concitata narrazione, rappresentano un momento in cui Valeria deve ricorrere a tutte le sue risorse interiori e il lettore viene richiamato a una necessaria pausa di riflessione. Le occasionali finestre aperte su Roma, la metropoli moderna e caotica ma anche la città d’arte dagli angoli pittoreschi di Trastevere, creano quel sottofondo romantico ideale per accompagnare il lieto fine!