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Offagna e la rocca medievale

Dista soli 9 km dall’uscita autostradale di Ancona Sud, il borgo medievale di Offagna raccolto tutto intorno alla sua maestosa rocca.

In mezzo alle colline circostanti , si affaccia sulla Terra dei Castelli che si stende tra Ancona e Jesi, Offagna si presenta come la prima tappa di questo affascinante itinerario storico-culturale, che prosegue poi per Agugliano, Camerata Picena, Polverigi, S. Maria Nuova.

Il borgo si abbarbica su tre livelli fino ad arrivare alla rocca che lo sovrasta dal punto più alto cingendolo con le sue mura ben conservate.

E’ possibile visitare la Rocca con la sua collezione di armi antiche e una piccola collezione di reperti archeologici al costo di €5 a persona. Il panorama che è incluso nel costo del biglietto: quella che a un tempo era una blindatissima struttura difensiva oggi dai suoi camminamenti e dalla torre del bastione permette di abbracciare con lo sguardo dagli appennini al mare.

Il borgo è facilmente e velocemente visitabile, vale la pena fare la passeggiata che costeggia le mura immergendosi nel verde. Se capitate durante qualche manifestazione o evento, come è successo a noi con la festa dei fiori che si è tenuta il 18 e 19 maggio 2024, si anima e riempie di colori.

Non c’è un punto prelievo bancomat ma ci sono tanti locali dove è possibile gustare le specialità locali, prima fra tutte la crescia, che consiglio di assaggiare farcita.

Il parcheggio è stato un po’ difficoltoso non essendo predisposto uno spazio abbastanza capiente ma la vista del centro storico poi ripaga della passeggiata.

Buona visita di Offagna!

Baracca e burattini di Paola Mini

Titolo: Baracca e burattini

Autrice: Paola Mini

Editore: Self Publishing 

Genere: Narrativa umoristica

N. pagine: 227

serie/collana: No

Trama

È una domenica mattina quando, spinto dall’insistente Cesarina, che da sempre desidera una casa in Corsica, Giovanni prende una decisione che sconvolgerà la rassicurante routine del loro matrimonio.

Da quel momento in poi cominciano le preoccupazioni e il dubbio di aver fatto una promessa azzardata non lo lascerà più. Al contrario Cesarina, incapace di pensare ad altro che non sia la prospettiva di una casa al mare, ne parlerà continuamente suscitando anche l’invidia delle colleghe del supermercato dove lavora.

Farà bene Giovanni ad accontentarla?

Tenerezza e umorismo si alternano in questo romanzo dalla narrazione scorrevole dove i protagonisti, dal carattere diametralmente opposto, invitano a parteggiare alternativamente per l’uno e per l’altra accompagnando il lettore in un viaggio costellato da situazioni comiche.

Una commedia romantica, ironica e frizzante in cui la vera protagonista è la vita di coppia in ogni sua sfaccettatura.

RECENSIONE

Uno stile tachigrafico e particolareggiato dà il ritmo a questa storia dai toni allegri e vivaci come i colori accesi di una tavolozza variegata.

Le schermaglie di coppia ricostruite passo per passo intorno a quello che è il sogno di una vita, acquistare la casa delle vacanze nella località preferita, diventa il campo in cui misurarsi, mettersi alla prova, con pregi e difetti reciproci.

A uscirne vincitore sarà il rapporto matrimoniale che durando già da parecchi anni, resisterà agli scossoni delle tempeste in terra corsa.

L’affaccio descrittivo è sicuramente accattivante:

Onde morbide di schiuma si rincorrevano veloci infrangendosi a riva. Dall’orizzonte alla spiaggia, il vento soffiava vigorosamente. Cesarina dovette tenersi il cappello con entrambe le mani. In un tormentoso ondeggiare lunghe strisce di alghe scure, intrappolate dalla risacca, andavano ammassandosi su altre già seccate dal sole… L’aria salmastra sbiadiva i pensieri levigando coste di pietra rossa che si gettavano ruvide nel mare increspato: era la Corsica che li incantava.

Le situazioni divertenti non mancano, anche perché Cesarina e Giovanni sono già due macchiette, due personaggi, con il loro intercalare, le esclamazioni, le battute in dialetto ligure, sono simpatici e molto verosimiglianti.

Finalmente lo sguardo va oltre l’innamoramento iniziale, soffermandosi su quel sentimento duraturo e profondo che si manifesta più con i fatti e i gesti, piuttosto che con le parole e le dichiarazioni appassionate.

E se anche la felicità va cercata in noi stessi, sono io ad aver fornito il contributo essenziale che ha fatto scattare il meccanismo. E ora ne ricevo più di quanto ho dato.

Perché l’amore è una scoperta continua, a tutte le età, anche senza prenderlo troppo sul serio.

La rosa delle Dolomiti di Valentina Fontan

Titolo: La rosa delle Dolomiti
Autore: Valentina Fontan
Editore: Literary Romance

Trama

Un cimelio di famiglia lega passato e presente, rievocando la storia di un amore contrastato alla corte austro-ungarica.
Madame Lisbeth, la cappellaia di Sissi, e Romano, un contadino tirolese sono quanto più distanti possano essere due persone, ma comunque destinati a innamorarsi.
Da una Vienna altolocata alle montagne dolomitiche ricche di bellezza e mistero, due cuori in lotta contro la malvagità di chi giostra i propri interessi senza scrupoli, ma con la predizione delle carte che tutto sanno.

Cosa avrà in serbo il destino?

RECENSIONE

Sullo sfondo suggestivo delle Dolomiti la storia di Lisbeth alla corte dell’imperatrice Sissi.

Accanto alla precisa ricostruzione storica, il fascino millenario delle leggende che abitano le montagne e le foreste del Sud Tirolo.

“Re Laurino, tuttavia, non aveva tenuto conto dell’ora del tramonto, che non è né giorno né notte. Per questo ancora oggi, quando il sole scende dietro le montagne, possiamo ancora ammirare il giardino di rose rosse che colora le cime delle Dolomiti”.

Il paesaggio entra di prepotenza nella storia, non solo come scenario ma come vero e proprio protagonista, sia per l’attaccamento della sovrana austriaca, sia per la capacità di esso di indirizzare le vicende del romanzo.

Lisbeth è ammessa alla corte di Sissi in quanto amica dell’amata figlia Valerie e si fa apprezzare per la maestria che mette nel confezionare cappellini all’ultima moda.

Ma presto si profila per lei all’orizzonte l’oscura nube di un matrimonio imposto da ragioni d’interesse mentre Lisbeth ha incontrato l’amore proprio tra i sentieri più impervi delle montagne dove soggiorna al seguito della sovrana. Anche per Romano, un ragazzo del luogo, la montagna ha in serbo un brutto scherzo: il destino gli farà incontrare la donna della sua vita proprio là dove lo ha privato della sua amata sorellina.

Un romanzo che mozza il fiato come il panorama di una vetta, che conquista al termine di un’ascesa avventurosa e romantica.

L’isola dei desideri impossibili

Titolo: L’isola dei desideri impossibili

Autore: Antonella Angelillo

Editore: Literary Romance

Pagine: 369

Trama

Esiste un luogo dove anche i desideri più irrealizzabili vanno a compimento.

Questo posto, dall’atmosfera mistica, esiste, e si trova sul lago d’Orta, nello specifico sull’isola di San Giulio.

Lì, tra la nebbia che avvolge il lago e il silenzio che regna sovrano, vive un gruppo di monache di clausura che, ogni anno, accoglie nel convento donne che hanno perso sia la fede sia la speranza. Donne con vite che non sentono più loro; che hanno gettato la spugna su quei progetti a cui invece ambiscono ancora: e così ci troviamo al fianco di Mia, dalla parlata facile, ma dal cuore generoso, e facciamo il tifo per lei. Assieme alla giovane Ada riscopriamo cosa si provi a innamorarsi e quanto sia difficile scrollarsi di dosso l’etichetta che noi stessi ci siamo incollate. Con Agata ci si apre a un mondo nuovo dove l’accettazione di sé è la cosa più importante.

Tre donne, diverse per età e obiettivi. Tre vite. Un unico amore.

RECENSIONE

C’è chi sull’Isola di San Giulio, sul Lago d’Orta, va in cerca di un desiderio impossibile, chi alla ricerca di se stessi. Perché quella è l’Isola dei desideri impossibili. Vero o no, fatto sta che ognuno troverà risposte alle domande su cui si interroga.

Di solito le ospiti approdano sull’isola spinte dalla voglia di realizzare un desiderio importante. Vengono qui perché ne conoscono la magia.

Parto anch’io per l’Isola, con il carico che credo di aver accumulato e il piccolo bagaglio a mano ridotto all’essenziale.

“Quiete”, dico tutto d’un fiato e mi chiedo come mai sia la prima parola che mi viene in mente. Forse la desidero veramente. Verrebbe da pensare che io stia cercando di superare una tempesta. Perché no? Dentro di me la sensazione è proprio quella di una tormenta.

L’ aura di raccoglimento del Monastero, il tempo scandito dalle preghiere, l’atmosfera rarefatta del paesaggio, possono rimettere ordine in un’esistenza che ha perso i punti di riferimento. Inizialmente un viaggio al buio, verso un’isola nascosta dalla nebbia. Poi improvvisamente la nebbia si dirada e si raggiunge la chiarezza, sia dentro che fuori.

Questo è ciò che accade a Mia, Ada e Agata, tre giovani donne che consideravano l’Isola una destinazione e invece per loro è solo un punto di partenza. Quello spazio ristretto in mezzo alle silenti acque del lago finisce per diventare un rifugio in cui ritrovare se stessi.  

Ho potuto constatare che è proprio vero quello che si dice di quest’isola, ha un effetto benefico sulle persone, qualcosa di magico che la rende speciale. …

Ci chiudiamo la porta alle spalle e attraversiamo il giardino in silenzio. I raggi del sole passano attraverso i rami della grande magnolia, sono i più caldi che abbia sentito da quando sono arriva sull’isola. E mi scaldano finalmente l’anima.

Il mistero riguardante il furto del prezioso crocifisso, in cui le tre ragazze si ritrovano invischiate rappresenta un banco di prova su cui misurarsi, con le proprie debolezze e fragilità per poi uscirne allo scoperto, finalmente rafforzate.

L’isola di San Giulio è un luogo in cui rinascere, la pausa dal turbinio della quotidianità, lo stop dalle abitudini e dalla routine, quell’intervallo che esiste tra chi sappiamo di essere e chi potremmo essere veramente. È il luogo in cui ognuno si può permettere di diventare la versione migliore di se stesso, finalmente.

Mary Anne Shaffer e l’isola di Guersney

Oggi parleremo di una scrittrice che mi ha sempre destato sentimenti di profonda empatia per due motivi

    -perché lavorando sempre tra i libri è poi riuscita a coronare il sogno di scriverne;

    – poi però ha dovuto lottare contro il cancro e non è riuscita a vedere il suo libro finito e pubblicato, ed è stata sua nipote, Annie Barrows, a farlo per lei!

    Tutto ciò mi commuove profondamente.

    Avrete capito di chi si tratta, è lei, Mary Ann Shaffer, l’autrice del libro dal titolo più improbabile del mondo, alla Lina Wertmuller: Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey!

    Della vita di Mary Ann Shaffer si hanno poche notizie.

    Mary Ann Fiery è nata il 13 dicembre 1934 a Martinsburg, West Virginia . Aveva una sorella maggiore, Cinzia. Sono cresciuti nella vicina Romney, West Virginia . Sposò Carl Richard Shaffer nel 1956 e nel 1958 si trasferirono in California, dove allevarono due figlie, Morgan e Liz. Lavorò nelle biblioteche pubbliche di San Anselmo; Sperone ; e San Rafael durante la sua carriera. Ha lavorato anche presso Harper & Row , passando dalla posizione di receptionist a quella di redattore.

    Morì nella sua casa di San Anselmo il 16 febbraio 2008.

    Il nome di Mary Ann Shaffer è diventato indissolubilmente legato a Guernsey, anche se ha trascorso solo pochi giorni sull’isola e ne ha visto pochissimo. Era una bibliotecaria, libraia ed editrice che visitò Guernsey e rimase bloccata all’aeroporto quando il tempo si volse a brutto. Fu due decenni dopo che, realizzando l’ambizione di una vita di scrivere un romanzo tutto suo, usò questa esperienza come punto di partenza e nacque la Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society.

    Il suo libro, ambientato subito dopo la guerra ma che racconta le esperienze di un gruppo di immaginari residenti di Guernsey durante l’occupazione, ha ottenuto recensioni entusiastiche fin dalla sua prima apparizione, ma Shaffer, morta il 16 febbraio 2008, purtroppo non lo ha mai saputo: il suo romanzo è stato pubblicato postumo dopo che sua nipote Annie Barrows lo ha terminato mentre Shaffer stava combattendo il cancro.

    Il romanzo è stato in cima alla lista dei best seller del New York Times nel 2009.

    Dal libro è stato tratto un film (nel 2018) che spero abbiate visto, altrimenti ve ne lascio il trailer!

    Sebbene promuova l’isola, pochissima parte del film è stata effettivamente girata a Guernsey perché logisticamente era difficile. Alcune riprese sono state inserite per motivi di realismo, ma per il resto le riprese si sono svolte sulla terraferma. Devon e Cornovaglia hanno sostituito Guernsey nella maggior parte delle scene.

    Ci sono voluti diversi anni nella pianificazione, con Kenneth Brannagh a un certo punto nominato per dirigerla. Kate Winslet, Emily Blunt e Anne Hathaway sono state nominate più volte come potenziali attrici principali. Ma secondo me lei, Lily James, è perfetta!

    Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, Zia e nipote, hanno creato, senza volerlo e saperlo, un a coppia perfetta.

    Non a caso entrambe lavoravano con i libri e quando l’editore chiese delle revisioni al manoscritto di Mary Ann Shaffer

    A quel punto, Shaffer era troppo indebolito per il compito e incaricò sua nipote: “Sei l’altro scrittore della famiglia”, disse a sua nipote. “Puoi farlo!”

    Barrows aveva le capacità. Autrice di “Ivy and Bean”, la popolare serie per bambini, tra altri libri di narrativa e saggistica, ha un master in belle arti in scrittura presso il Mills College e ha lavorato per un decennio come redattrice di libri presso Chronicle Books.

    Così, nel dicembre 2006, dopo aver consegnato il manoscritto del suo ultimo romanzo per bambini, “La metà magica”, ha dedicato gran parte dell’anno successivo al libro di sua zia.

    Le due scrittrici condividevano la passione per le ricerche storiche – “potremmo dedicare 10 anni a fare ricerche”, afferma Barrows – e un gusto malizioso per le allusioni letterarie. Tali citazioni nel libro includono riferimenti a Seneca, Marco Aurelio , Jane Austen , Yeats e al saggista britannico Charles Lamb .

    Nel dicembre 2007, Barrows ha completato la revisione del libro e riuscì a mostrare a sua zia il manoscritto finito prima che Shaffer morisse, all’età di 73 anni.

    Questa storia mi ha affascinato perché parla di libri, di resistenza, di amore, profuma di mare e di libertà!

    Gli abitanti di Guernsey hanno trovato nei libri il modo per resistere e tenersi stretta la propria identità e se non fosse tragico pensare alla posta che c’era in gioco, si potrebbe sorridere delle loro irridenti trovate e dei loro ingegnosi espedienti. Un giorno inaspettatamente, mentre sta girando l’Inghilterra e la Scozia per la presentazione del libro appena uscito, Juliet, la protagonista del romanzo, riceve una lettera da un signore sconosciuto, che si presenta come membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey. L’occasione è troppo ghiotta perché Juliet non inizi la corrispondenza con lui e con gli altri membri del gruppo, fino ad allargarsi ad altri abitanti interpellati e coinvolti a vario titolo.

    Colazione da Darcy

    Titolo: Colazione da Darcy

    Autore: Ali Mc Namara

    Traduttore: Manuela Francescon

    Edizioni: Newton Compton Editori 

    Trama

    Dall’autrice del bestseller Innamorarsi a Notting Hill

    E se il vero amore arrivasse quando meno te l’aspetti?

    In cima alle classifiche per settimane

    Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare. Secondo le ultime volontà della donna, però, per entrarne in possesso, Darcy dovrà trascorrere almeno dodici mesi sull’isola di Tara, al largo delle coste occidentali dell’Irlanda. Una bella sfida, non c’è che dire, per una come lei, abituata alla frenetica vita londinese. E così, senza quasi rendersene conto, da un giorno all’altro si ritrova a dover dire addio alle amate scarpe con il tacco per indossare un paio di orribili stivali. Adattarsi alla spartana vita dell’isola sarà un’impresa tutt’altro che facile, ma nel ristorantino appena aperto, tra una tazza di tè e i biscotti fatti in casa, Darcy scoprirà che l’isola ha molto da offrire… Nuovi amici e forse un nuovo amore l’attendono dietro l’angolo: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot, saprà far battere il suo cuore?

    Ali McNamara

    Ha iniziato a scrivere postando pensieri sul sito di Ronan Keating, attirando migliaia di contatti giornalieri. Il ricavato di queste storie è stato donato alla lotta contro il cancro. Scoperta la passione per la scrittura, ha cominciato a pubblicare romanzi, diventati bestseller. Prima di L’estate delle coincidenze, con la Newton Compton ha già pubblicato grandi successi, tra cui: Innamorarsi a Notting Hill, Colazione da Darcy e Colazione in riva al mare.

    RECENSIONE

    Darcy non è il fascinoso mister di Orgoglio e Pregiudizio ma il nome di una ragazza che riceve un’eredità molto ingombrante, in tutti i sensi.

    Colazione da Darcy è l’avventura che non ti aspetti. A primo impatto il titolo suggeriva l’atmosfera raccolta e ovattata di una caffetteria e invece, dalla verve sprigionata dalla protagonista già alle prime pagine e poi dal corso degli eventi si viene subito catapultati in un’isola quasi deserta dell’Irlanda, un’isola completamente fuori dal mondo. Una vera e propria sfida per Darcy riportare l’isola di Tara alla civiltà e al contempo conoscersi meglio e conoscere meglio le persone di cui si è contornata.

    Per lei, abituata alla frenetica vita glamour di Londra si rivelerà un’impresa ridare vita a un’isola abbandonata da tutti.

    La vita sull’isola scorre serena e senza intoppi: niente di stonato, di fuori posto. Persino il clima è mite e clemente, dato che alla pace e alla serenità che regnano sull’isola si è aggiunto il regalo di un luglio meravigliosamente asciutto e soleggiato.

    Ispirata a una reale isola irlandese, Great Blasket, ancora una volta Ali Mc Namara elegge il luogo a protagonista indiscusso, per quanto eterogeneo e composito sia il parterre dei personaggi, del suo romanzo, pervaso dal fascino delle tradizioni e leggende celtiche che aleggiano su un territorio aspro e inospitale per l’uomo, ma estremamente attraente.

    Inseguendo te, ho trovato l’amore di J. Ann

    Titolo: Inseguendo te, ho trovato l’amore

    Autore: J. Ann

    Editore: Literary Romance Edizioni 

    Trama

    Sapevo quanto fossi in gamba. E proprio per questo ho deciso di farti un regalo. Ma non lo troverai allegato a questa lettera. Lo troverai grazie a questa lettera. Tuttavia devi stare molto attenta: non lasciare nulla al caso, non sottovalutare i dettagli così come il tuo intuito.

    Rachel è una curiosa e frizzante giornalista di viaggi; valigia sempre pronta, occhi desiderosi di meravigliarsi e cuore aperto alle bellezze del mondo. Questa volta però Purple, come la conoscono i suoi lettori, deve intraprendere un tour molto diverso che la porta in giro per la Gran Bretagna sulle tracce lasciate dall’amata nonna Grace.

    Brian è un investigatore specializzato nella ricerca di opere d’arte trafugate che da tempo indaga su una misteriosa sparizione al British Museum; gli indizi lo conducono a una certa Miss Purple, e forse non solo quelli. Sembra un buffo gioco del destino che si incontrino sul treno per Winchester prima, e nei pressi della prestigiosa Abazia in cui riposa Jane Austen, poi. E dopo qualche tempo nel misterioso Castello di Chillingham in Scozia, famoso per i suoi fantasmi.

    Ma il destino spesso siamo noi a crearlo, a guidarlo, e quello che nasce come un inseguimento si trasforma in un rapporto passionale e romantico. J. Ann torna con un nuovo romanzo ricco di atmosfere affascinanti che profumano di storia e seduzione.

    RECENSIONE

    La scrittura di J. Ann possiede un grande potere catalizzatore sia per le tematiche sia per i registri percorsi.

    I suoi passaggi dalle note romantiche alle scene più divertenti svolgono un’attrattiva irresistibile per il lettore che è già ammaliato dalla storia, mai scontata ma sempre più avvincente. 

    La narrazione a due voci aggiunge un ritmo variegato e sostenuto oltre che una gradevole alternanza dei punti di vista dei due protagonista che si cercano, si inseguono, si trovano.

    Come le due metà della mela, Rachel e Brian scoprono quanto può essere complicato e infinitamente difficile buttare giù le maschere dietro cui si nascondono e riuscire a vivere con sincerità i reciproci sentimenti.

    Le emozioni, del resto, non mancano durante la caccia al tesoro ideata da nonna Grace appositamente per Rachel. Lei le era molto affezionata anche senza essere la sua vera nonna, e questa ricerca è un modo per rimanere legata a lei. Peccato che sul suo cammino si metta di traverso proprio lui, George, il Dragone, convinto di dover smascherare una ladra di opere d’arte. 

    Lui, che poi sarebbe Brian, è il belloccio della situazione che nasconde, tra gli altri segreti, una laurea in Storia medievale abbastanza improbabile, usa nomi in codice, è istintuale e vive molto alla giornata.

    Non potrebbero essere più diversi all’apparenza ma poi conoscendosi meglio scoprono di avere più cose in comune di quelle che credevano.

    Ottenendo un effetto assolutamente ipnotico J. Ann ci trascina nel suo mondo alla ricerca del proprio pezzo mancante come viandanti dei viaggi dell’anima.

    A chi parte e a chi resta, ai sognatori e agli indecisi, a chi non smette mai di cercare il pezzo mancante, a chi infine lo trova ed è finalmente a casa.

    In un mondo che ha pochi ma solidi punti di riferimento, possiamo ritrovarci finalmente a casa e come nella vita, così nelle storie di J. Ann, tutto torna, il cerchio si chiude e ogni tessera si incastra perfettamente con l’altra secondo un disegno più grande che nell’Isola delle Fate magicamente si completa.

    Senza spoilerare troppo fidatevi se vi dico che il finale poi, è uno dei più romantici che si possa sognare: il mare d’Irlanda, una giacca di lana, una tazza calda e una panchina. That’s all! 

    In Inghilterra con Jane Austen

    Giuseppe Ierolli

    Giulio Perrone Editore

    Descrizione

    Jane Austen racconta ciò che conosce: i luoghi e l’ambiente sociale che  frequentava durante i suoi spostamenti dovuti a viaggi o cambi di residenza. A fare da sfondo ai suoi romanzi è l’Inghilterra del sud. Dallo Hampshire rurale dove nacque e trascorse i primi venticinque anni alla scintillante vita mondana di Bath, lasciata
    per tornare nella contea nativa, prima sul mare e poi nuovamente in campagna. Senza tralasciare le visite a parenti e amici durante le vacanze estive, il Kent, con la fastosa residenza del fratello ricco, e la capitale, dove Jane mescolava con gioia esperienze editoriali, spettacoli e frequenti visite nei tanti negozi londinesi. Guardare da vicino i luoghi che la scrittrice ha vissuto, rintracciare il suo passaggio in luoghi ormai spariti o totalmente trasformati, diventa allora un modo per rileggere la sua opera con una diversa consapevolezza. Giuseppe Ierolli, attraverso le lettere, le opere e le testimonianze dell’epoca, ci accompagna in un viaggio letterario tra le pagine e la vita di una delle scrittrici più importanti di tutti i tempi.

    Commento

    Interessante viaggio sulle orme di Jane Austen nei suoi spostamenti/trasferimenti/vacanze per l’Inghilterra meridionale, registrati nelle lettere. Il libro è anche la ricostruzione di una mappa tracciata delle ambientazioni dei suoi romanzi, tutti immaginati svolgersi in contee diverse.

    I cambi di residenza hanno scandito le diverse fasi della vita di Jane Austen mentre Londra ha rappresentato un luogo di affari e divertimenti perché sede editoriale e di intrattenimento con spettacoli e teatri, oltre che per lo shopping.

    Le località di mare erano molto frequentate dalla famiglia Austen per le vacanze ma quella che ricorre di più in assoluto, anche per essere stata scelta come sede di trasferimento dal padre, è Bath. Verso tale cittadina, famosa, frequentatissima e alla moda già da allora, non è chiara la posizione di Jane Austen. Il silenzio di quegli anni può essere interpretato in modi completamente opposti.

    Il testo di Giuseppe Ierolli va seguito tappa per tappa, suffragato da prove precise e circostanziato da puntuali citazioni. Si percepisce che l’intero viaggio di conoscenza è stato compiuto in prima persona dall’autore con opportuni e mirati sopralluoghi. Non ultimo quello commovente e doverosamente pietoso a Winchester dove giacciono le spoglie della nostra amata Jane.

    Un viaggio letterario che finisce troppo presto nella vita e nel mondo di Jane Austen, se non per continuare idealmente tra le pagine dei suoi romanzi.

    Nei sei romanzi canonici, infatti, i luoghi reali o immaginari in cui si svolge l’azione sono tutti nell’Inghilterra del sud, mai molto distanti da quelli effettivamente frequentati dalla scrittrice. Nello stesso tempo, è interessante notare come le ambientazioni siano quasi sempre in contee diverse, come se JA, pur rimanendo in una zona ben definita, non volesse privilegiare un luogo rispetto a un altro.

    Henry James e l’Italia

    Henry James e l'Italia - Edizioni di Storia e Letteratura

     

    Tra gli innamorati fedeli e sovente sconcertati del Vecchio Continente, è anche Henry James, il quale tuttavia occupa una posizione particolare di “pellegrino appassionato”, come il protagonista del racconto omonimo, più di ogni altro, per usare una sua frase, egli si permeò d’Europa tanto che, facendo propria la squisita raffinatezza delle forme artistiche europee vi eserciterà una influenza che dura ancora oggi.

    Si apre così il saggio di Cristina Giorcelli, dedicato a Henry James e l’Italia, che cerca di spiegare come è stato il complesso rapporto dello scrittore anglo-americano e il nostro Paese.

    Egli fu un pellegrino appassionato perché ha fatto del viaggiare un’arte: non era il suo l’inconcludente errare di un animo inquieto né l’insensibile smania di affastellare impressioni, ma il modo più legittimo di conoscere, approfondire, risalire dagli oggetti conosciuti all’anima che li ha prodotti.

    È vero che James si stabilì per lunghi periodi anche in Inghilterra e in Francia, ma è l’Italia quella che ricorderà con maggiore nostalgia fino alla fine dei suoi giorni e che rimarrà sempre legata all’idea di bellezza e giovinezza. Amò appassionatamente l’Italia che rappresentava per lui la bellezza, l’arte, la tradizione, tutto ciò che rende la vita splendida e piacevole e la visitò più volte, ben 14, dal 1869 al 1907, arrivando a conoscere bene alcune delle nostre città principali e il nostro patrimonio artistico che riteneva a esse indissolubilmente legato. Firenze, Roma e Venezia furono elette subito a sue preferite.

    Questo studio si basa principalmente su Italian Hours, la raccolta di saggi che James dedicò espressamente all’Italia e scrisse in diversi momenti della sua vita e abbracciano un periodo che va dal 1872 al 1909. Destinati a un pubblico americano, essi illustrano fedelmente il suo modo di intendere il nostro paese: i suoi giudizi, le minuziose descrizioni di monumenti e opere d’arte, le caratterizzazioni del paesaggio, secondo la più riconosciuta tradizione del viaggiatore-scrittore, nel suo inconfondibile stile elegante e simbolico.

    Le vere signore non viaggiano

     

    Perché mai una donna rispettabile e appagata dalle gioie familiari e domestiche dovrebbe fare qualcosa di così disdicevole, sconvolgente e inadatto    a una signora come viaggiare all’estero?

    Le vere signore non viaggiano.

    O così perlomeno si diceva tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

    Le testimonianze delle autrici dei testi raccolti in questa antologia ci dimostrano invece sino a che punto i limiti imposti dalle convenzioni dell’epoca potessero essere superati con una buona dose di coraggio, di intraprendenza e soprattutto, di ironia.

    Ne risulta una serie di quadretti   davvero spassosi che disegnano una mappa “femminile” del mondo e della condizione della donna – viaggiatrice nel corso dei secoli.

     

    Si tratta di ben 35 autrici di racconti di viaggio provenienti da tutte le parti del mondo, qualcuna famosa come la Regina Vittoria in persona, qualcuna meno, qualcuna scrittrice affermata, qualcuna improvvisata.  Emily Eden, Frances Elliot, Mary Shelley, Amelia Edwards sono solo alcuni dei nomi che ho riconosciuto e di cui conoscevo la passione per i viaggi.

     

    A Roma Mary Berry viene affascinata dalla sontuosità dei drappi di velluto rosso di cui è ornata la basilica di San Pietro durante le celebrazioni del Natale, Mary Shelley lamenta le enormi difficoltà con cui riescono in Svizzera a provvedere alle più elementari necessità materiali come cucinare e riscaldarsi.

    Non meno preziosi sono i consigli di Agnes Smith che ci raccomanda di imparare bene le lingue straniere prima di intraprendere un viaggio all’estero e di dividersi bene i compiti tra chi organizza gli itinerari, chi amministra le spese  e chi gestisce l’organizzazione del gruppo.

    Naturalmente una signora che intraprenda un viaggio sulle Alpi dovrà indossare un cappello a tesa larga, per evitare l’impaccio di un parasole. Dovrebbe inoltre portare un vestito di lana leggera che, in caso di cattivo tempo, dopo essersi inzuppato e asciugato, non sia in condizioni pietose

    Quando si sta all’estero bisogna abbandonare molte buone abitudini e comodità, perciò in Islanda ci si dovrà adattare a cavalcare su una sella maschile, fare buon viso a cattivo gioco durante la corrida in Spagna o una visita alla cripta degli orrori in Austria, avvicinarsi ai monasteri del Monte Athos in Grecia quel tanto per scoprire perché la presenza femminile ne è così severamente bandita, fare amicizia con un cammello che ti odia sin dall’inizio in Egitto, esaminare gli abiti e le acconciature della donne turche, le tediose abitudini delle donne persiane, osservare i modi per sconfiggere i quaranta gradi di Delhi e le rigide temperature dell’Himalaya durante una battuta di caccia.

    Tutto questo e molto di più viene raccontato nel piccolo scrigno che dischiude per noi tante interessanti finestre sul mondo.

    Perché, se le vere signore non viaggiano, le vere signore poi raccontano!.