Con la proprietà di linguaggio e le ormai consolidate doti narrative che la contraddistinguono, Antonia Romagnoli ci porta questa volta in Scozia, affascinante terra da cui proviene la sfortunata Elspeth, con le sue magnifiche imprecazioni incomprensibili in lingua gaelica.
Rimasta orfana di entrambi i genitori viene affidata a una zia crudele che ne soffoca e frustra tutte le aspirazioni, ricordandole e imponendole una dipendenza materiale e psicologica.
Inaugura un genere, il Regency Ghost Romance, Antonia Romagnoli che introduce nelle sue storie presunte incursioni paranormali, misteri da risolvere, ombre provenienti dal passato che gravano come macigni sulle coscienze. Non i morti bisogna temere ma i vivi, si ripete spesso Elspeth prima di riuscire a vedere chiaro tra le tante suggestioni che aleggiano su Hemsworth Manor e sul Barone Nero.
Come non registrare le vivide descrizioni degli ambienti e le notazioni dei particolari di pregio in cui nessun dettaglio d’epoca sfugge alla giusta connotazione e collocazione temporale? Sia che si tratti di un capo di abbigliamento che di un oggetto di arredo Antonia Romagnoli conosce perfettamente l’epoca e che cosa si utilizzava.
Risultano pertanto certosinamente documentate le scene che si svolgono nei quadretti d’interni ma anche la contestualizzazione dei luoghi e dell’epoca temporale. Le immagini che ritraggono manieri avvolti da una nebbia baluginosa e la morsa di ghiaccio, mai ricordata prima, che ghermì l’Inghilterra nel 1816 in un inverno senza fine, sono degne di una sapiente resa pittorica, che è oltretutto un tema ricorrente in tutto il romanzo dato che Elspeth era figlia del pittore scozzese Mckay e ha ereditato dal padre questo talento artistico che vuole ritrovare, partendo proprio dalla ricerca dei quadri dell’amato genitore.
Apprezzo il fatto che pur essendo uniti da un ideale filo conduttore del ciclo della Dama, i romanzi di questa serie sono anche autonomi e leggibili separatamente, senza condizionare la loro comprensione e godibilità alla conoscenza dei precedenti, anche se è un piacere incontrare di nuovo tra le pagine del libro vecchie conoscenze, che abbiamo già imparato ad amare.
Quando poi la storia entra nel vivo, la carica drammatica dei personaggi si fa estremamente avvincente come si conviene a un’opera strutturata e complessa, né scritta né da leggersi con disimpegno ma accuratissima nell’intreccio, nell’approfondimento, nella caratterizzazione e nella ricostruzione storica, senza lasciare al caso nemmeno l’approfondimento psicologico di moventi e dei dissidi interiori dei protagonisti.
Un romanzo intenso e maturo, che affronta un tema delicato come quello della fragilità umana con la delicatezza e la profondità di una penna artisticamente formata.
Sinossi: Inghilterra, 1816
Dopo aver trascorso diversi anni sul Continente, Lord Hemsworth torna in patria per incontrare Honoria, sua promessa sposa. Ciò che il Barone non si aspetta, però, è di scoprire nell’amica di lei un volto che gli è ben noto: è lo stesso viso che, da tanto tempo, lo affascina in un dipinto che ha inseguito per mezza Europa. Il legame, sconvolgente e inspiegabile, avvincerà entrambi, e conciliare i desideri del cuore e il senso dell’onore diventerà ben presto una vera battaglia…
Sarà Elspeth la donna che gli permetterà di espiare i delitti di cui si è macchiato? Può il destino avere legato le loro anime fuori dal tempo?
Ma soprattutto, chi è la dama vestita di verde che tormenta i sogni e segue i passi di tutti loro, e che con i suoi sussurri reclama diritti sul Barone di Hemsworth e la sua stirpe?
Scheda del libro:
Titolo: La Dama in Verde
Autore: Antonia Romagnoli
Editore: Self Publishing
Disponibile su Amazon ebook e cartaceo dal 22 maggio 2019