Partecipo al “Piccole Donne Book Tag” creato da Giada del canale YouTube ReadingCanSaveUs. Ho seguito Arianna Bonardi e il suo intervento su Louisa May Alcott.
Chi vuole, può raccogliere l’invito a partecipare a sua volta. E’ stato molto divertente e interessante stabilire e scoprire sempre nuovi collegamenti esistenti nel meraviglioso mondo della letteratura.
-Famiglia March: un libro la cui storia è incentrata su un forte legame familiare
Mi viene in mente La storia di una bottega di Amy Levy.
Il romanzo è una sorta di Piccole donne in versione anglosassone, perché racconta di quattro sorelle inglesi –Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny (c’è anche il corrispettivo della zia March, la zia Caroline) – che già orfane di madre, dopo la morte del padre perdono anche la loro fonte di sostentamento e decidono, anziché accettare l’ospitalità dei parenti che necessariamente le dividerebbe, di rilevare con le ultime sostanze una bottega dove aprire uno studio fotografico e guadagnarsi da vivere da sole lavorando. La notizia crea scalpore nella cerchia familiare ancorata ai valori convenzionali ma le novelle business women superate le iniziali difficoltà raggiungono la tranquillità economica e anche il successo come brave fotografe professioniste (tranne Fanny la più vittoriana delle sorelle).
-Jo March: un personaggio femminile dal carattere forte e ribelle, che sfida le convenzioni e insegue i suoi sogni.
Se devo pensare a un personaggio dal carattere forte e ribelle, mi si presenta subito l’immagine di Jane Eyre che seppure in situazioni diverse, ha dovuto sfoderare tutta la sua tenacia e determinazione per conquistare il suo piccolo posto nel mondo.
-Amy March: un personaggio che durante il corso del libro affronta una positiva crescita e maturazione caratteriale.
-Beth March: Un personaggio dolce e gentile, che non si può fare a meno di amare.
Però anche sfortunato. Mi colpisce sempre la considerazione di questa giovane vita spezzata, in questo caso, in modo traumatico, ma la fine dei sogni e delle speranze coltivate può avvenire in molti altri modi tra cui l’amare disillusione. Estate di Edith Wharton si apre con l’entusiasta promessa di un’amabile storia che la luce argentea di giugno diffonde. Invece racconta di Charity, sottratta da bambina all’ignobile sorte cui era destinata se fosse rimasta con la madre -una donna perduta- sulla Montagna, che vive indisturbata nella tranquilla cittadina di North Dolmer, protetta dall’onorevole nome dei Royall. Deve il suo nome a chi vuole farle ricordare per sempre di essere stata oggetto di un grande atto di magnanimità. Poi nella sua vita piatta e ignara entra il primo turbamento portato con sé da Lucius Harney, un giovane architetto, brillante, dall’aria cittadina, tanto affascinante quanto lontano da lei.
Charity proverà ad allontanarsi da quel destino che è già stato stabilito per lei dagli adulti ma invano. “Fu presa per un istante dall’antico desiderio di fuggire, ma era solo il tremito di un’ala spezzata”.
-Meg March: un personaggio responsabile e razionale, dal fare materno.
L’ho sempre paragonata a Jane Bennet, di Orgoglio e Pregiudizio: la sorella maggiore, la più bella, la più ammirata, ma con il suo finale un po’ opaco, al di sotto delle aspettative create. In realtà ottiene comunque il suo lieto fine.
–Laurie Laurence: un personaggio divertente ed amabile, l’amico/fratello/compagno che tutti vorrebbero al proprio fianco.
Mi resta veramente difficile trovare nella mia libreria un personaggio maschile con analoghe caratteristiche. Se proprio devo indicarne uno, pur con tutti i doverosi distinguo, specialmente quello anagrafico, posso dire Papà Gambalunga che per Judy si rivela amico e compagno.
-La Signora March: un personaggio che guida gli altri, che rappresenta un modello da seguire e un punto di riferimento.
Mrs Aubrey è colei che riesce a tenere unita la famiglia e a mandarla avanti, nonostante l’irresponsabilità del marito ed è lei che con i suoi sacrifici riuscirà a coltivare il talento delle figlie e a far avverare i loro sogni. In questo la ritengo molto simile a Mrs March. Nel primo volume della trilogia emerge proprio questa sua funzione di collante.
-Zia March: un personaggio dal carattere capriccioso e difficile, ma che in fondo tiene alle persone che le sono care.
Vale l’accostamento con Lady Violet di Downton Abbey? Non so perché ma dietro quel carattere burbero e pungente si nasconde un cuore premuroso che non si riesce a prendere in antipatia.