Il segreto dei Mitford di Jessica Fellowes

Titolo: Il segreto dei Mitford

Serie: I delitti Mitford – Sei sorelle, una vita di misteri

Autore: Jessica Fellowes

Traduttore: Alessandro Zabini

Edizioni Neri Pozza

Pagine: 333

Trama

Londra, 1941. Da mesi, la città è sotto una pioggia di bombe. Bombe cadono su Louisa Sullivan, rifugiata in un tunnel della metropolitana, così come sulle case eleganti di Rutland Gate, dove la più giovane delle sorelle Mitford, Deborah, si sta preparando al matrimonio. Louisa, che è stata la loro bambinaia quando ancora si chiamava Louisa Cannon, sarà la damigella: vent’anni dopo il suo ingresso nella nursery Mitford, infatti, non è piú la ragazza che era, in fuga da uno zio abusante, ma una donna indipendente, sposata, con una bambina di cinque anni. Il fiuto da detective però, non l’ha mai abbandonata, proprio come l’affetto che la lega alla famiglia. È per questo che quando Nancy, la maggiore delle Mitford, la invita a trascorrere il Natale del 1941 a Chatsworth House, la maestosa dimora dei duchi di Devonshire con muri del colore del burro fuso, duecento stanze e pareti ricoperte da enormi affreschi, Louisa accetta. Un po’ per allontanarsi dall’inferno di Londra rifugiandosi nelle idilliache campagne inglesi, un po’ per risollevare l’animo dalle funeree prospettive della guerra grazie ai festeggiamenti che Deborah si è impegnata a organizzare, nonostante razionamenti e ristrettezze. A Chatsworth sarà facile dimenticare le cupezze dedicandosi all’esplorazione di giardini, prati immensi e capricci architettonici dispersi nel folto dei boschi. Eppure, gli spettri non smettono di agitarsi intorno alla famiglia. La seconda sera della loro permanenza, alle porte di Chatsworth si presenta un’anziana signora, Mrs Hoole, che, spacciandosi per una medium, li invita a cercare tracce di un mistero da tempo sepolto. Quella che comincia come una frivola caccia al tesoro si trasforma in qualcosa di molto più serio, quando viene ritrovata una cuffia da cameriera macchiata di sangue che Louisa non tarda a collegare a una sparizione avvenuta molti anni prima. Riportare a galla la verità, tuttavia, spesso non è privo di rischi, e questo caso non fa eccezione. Perché alla sparizione, che forse è un omicidio o forse il tentativo maldestro di nascondere una relazione inappropriata, il futuro duca pare non essere completamente estraneo…

Con Il segreto dei Mitford, Jessica Fellowes scrive l’ultimo capitolo della sua acclamata serie, adorata dai lettori e dalla critica, costruendo il ritratto di una famiglia fenomenale e allo stesso tempo quello di un’Inghilterra indomita e ostinata, che non si arrende di fronte a nulla pur di arrivare alla vittoria.

RECENSIONE

Mi accorgo solo a lettura avviata di avere per le mani il sesto libro di una fortunata serie uscita dalla mente creativa e originale di Jessica Fellowes, nipote di cotanto zio.

Trovo pienamente calzante la recensione del The Times che lo definisce: “Un giallo pimpante, ben scritto e di grande intrattenimento” perché è questo ciò che Il segreto dei Mitford ha rappresentato per la mia lettura.

Visti con uno sguardo esterno, e nello specifico con quello di Louisa Sullivan, i Mitford non sono poi così simpatici come dalla stessa Nancy avevo imparato a conoscerli. Certo è che invece cronologicamente la decisione di Nancy di scrivere romanzi -altrimenti che senso avrebbe vivere, dice lei- si colloca successivamente ai fatti narrati in questa detective story.

Be’, temo proprio di non poter essere d’accordo. Perché mai dovrei sopportare tutta la miseria di questa vita se non per scriverne?

È proprio il caso di usare questa terminologia perché Louisa Sullivan, ex tata di casa Mitford è diventata investigatore privato insieme a suo marito Guy e durante il suo soggiorno si verifica un misterioso omicidio sul quale fare luce.

La ricostruzione investigativa, il report che si viene costituendo attraverso la raccolta delle prove di cui si incarica la stessa Louisa, è intrigante e credibile per il lettore, anche se cos concentrata risulta a tratti piegata ai tempi e alle modalità narrative. Incastro risulta indubbiamente stimolante per il lettore che segue appassionatamente il concatenarsi di eventi, di ipotesi e conclusioni.

L’ambientazione nella grande dimora nobiliare di Chatsworth ha il suo fascino e da sola riempie la scena sia per l’imponenza della dimora sia per il luogo iconico che essa rappresenta da sempre nell’immaginario collettivo romanzato e televisivo.

Sullo sfondo incombe la Seconda Guerra Mondiale con il suo pesante bagaglio di sofferenza e sospetto continui. Anche perché la stessa storia personale delle sorelle Mitford non è limpida a riguardo per le pericolose simpatie con i vicini tedeschi.

Era stata una conversazione triste, eppure Louisa era grata della compagnia e della comprensione delle due sorelle. Nessuno poteva desiderare le tragedie della guerra. Quando le persone rifiutavano di lasciarsene dividere, era un piccolo conforto.

Il cast reclutato è un mix di fantasia e persone realmente esistite e la formula sembra funzionare molto bene riuscendo molto credibile. Impianto del giallo è ben strutturato, incastro della storia ingegnoso e l’indagine con il coinvolgimento del lettore assicurata. 

Una lettura davvero interessante.

Romina

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